Dopo l’arrivederci al mercato azionario avvenuto nel novembre del 2015, oggi Pirelli torna in Piazza Affari. La data in cui si darà il via all’Ipo è arrivata: il 4 ottobre i titoli saranno immessi sul mercato.
Dopo l’Opa lanciata da ChemChina nel 2015, il gruppo Pirelli esce da Borsa Italiana. Da quel momento, l’Amministratore Delegato, Marco Tronchetti Provera, ha provveduto ad un riassetto industriale che tra scissioni e conferimenti ha caratterizzato questi ultimi anni.
Il ritiro delle azioni dal mercato milanese è avvenuto a seguito dell’Opa su Pirelli da parte della holding Marco Polo che ha superato la quota del 95% delle azioni. La negoziazione dei titoli è avvenuta nei primi giorni di novembre del 2015 e il giorno 6 è arrivato anche il delisting.
Sono passati due anni e oggi è la stessa ChemChina ad aver deciso di lanciare il Gruppo in una nuova quotazione in Borsa per poter rientrare nell’investimento fatto.
La domanda di ammissione per quotare le azioni sul mercato azionario da parte del Gruppo arriva il primo settembre. L’Ipo è rivolta sia agli istituzionali sia agli investitori retail e le azioni oscilleranno tra i 6,30 e gli 8,30 euro. miliardi di euro.
Marco Polo, la holding che controlla Pirelli, sarà responsabile della vendita delle azioni. La holding è controllata per il 65% da ChemChina, tramite una società lussemburghese, la Fourteen Sundew; per il 22,40% da Caminf, la finanziaria che fa capo al CEO Pirelli, Marco Tronchetti Provera e partecipata da UniCredit e Intesa Sanpaolo; e per il 12,60% da Long Term Investments Luxembourg.
In questo caso, però, l’Ipo non riguarda tutto il gruppo e, in Italia, la parte quotata sarà quella riguarda il settore dei pneumatici per automobili. La Pirelli quotata a Piazza Affari, sarà caratterizzata da segmenti tecnologicamente molto avanzati e ad alta crescita e redditività.
La percentuale di capitale che sarà venduta sul mercato corrisponderà al 40% della società che, ad oggi, in base al prezzo per azione che è stato proposto dagli istituti interessati dal collocamento, sarà valorizzata tra i 6,3 e gli 8,3 miliardi di euro. La percentuale in gioco servirà, in parte, a rimborsare il prestito di 1,2 miliardi di euro chiesto a Marco Polo e attraverso il quale è stato possibile ridurre l’indebitamento di Pirelli.
Un importante cambio ai vertici
A seguito dell’Ipo, anche l’assetto azionario della società, a seguito dello scioglimento della holding Marco Polo che, ad oggi, detiene l’intero capitale, cambierà e sarà così suddiviso: ChemChina parteciperà tra il 45% e il 49%; Camfin, la holding italiana che vede la partecipazione anche di Unicredit e Intesa San Paolo, parteciperà tra il 10% e il 12%; Lti avrà una partecipazione compresa tra il 5% e il 6%.
Tutti i soci saranno vincolati e non cedere altre partecipazioni nel periodo che andrà tra i 6 e i 12 mesi successivi alla quotazione del 4 ottobre.
Nel giorno della presentazione dell’Ipo, curata sin dall’inizio da Banca Imi, Marco Tronchetti Provera, che ricopre il ruolo di Amministratore Delegato dal 1992, ha annunciato che al compimento del suo settantaduesimo anno lascerà la sua posizione per passare il comando a qualcun altro.
Il CEO Pirelli ha rassicurato tutti dicendo che il nome del successore è già chiaro nella sua mente, almeno per il momento, e che è sicuramente qualcuno che già lavora nel Gruppo perché non immaginerebbe nessuno di più adatto. Tronchetti Provera ha rassicurato tutti anche sul fatto che questo cambio non decreterà il suo addio al Gruppo e che ha tutta l’intenzione di restare in campo e supportare la società restandole accanto. La sua decisione, infatti, ha una semplice ragione anagrafica.
I 72 anni gli sembrano un giusto traguardo da raggiungere a capo del gruppo che, in piena autonomia, deciderà di lasciare nelle mani persona più indicata. Marco Tronchetti Provera si è inoltre detto molto fiducioso sul futuro della Pirelli che ha descritto come una struttura finanziaria ad oggi molto solida. È convinto che la solidità finanziaria dalla società e la nuova rifocalizzazione sui segmenti high value saranno i punti focali che riusciranno a garantire una distribuzione dei dividendi in misura del 40% al netto del risultato già a partire dal 2019.
Il suo obiettivo, infatti, è stato quello, sin dagli inizi, di convogliare tutte le forze in un’azione che avrebbe portato ad una drastica riduzione del debito prodotto dall’Opa, e questo al fine di per poter tornare sul Mercato Azionario il prima possibile. Quella di Tronchetti Provera si rende molto realistica come valutazione se si pensa che il debito, che in rapporto con l’Ebitda era a 5, ora scenderà a 3 volte entro la fine del 2017 e a 2 nel 2020.
È quindi certo che, dopo la conclusione dell’offerta pubblica avvenuta il 28 settembre, il prossimo 4 ottobre è la data in cui Pirelli tornerà definitivamente e ufficialmente in Piazza Affari con una capitalizzazione pari a oltre 6,5 miliardi di euro.