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Telecamere in paese per il cortometraggio ad Acquasanta Terme realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia e che vedrà protagonista Roberto Citran, mentre nel cast la popolazione locale. “Così in terra”, questo il titolo del cortometraggio presentato oggi, nell’elegante e antica ospitalità di Villa Cicchi ad Ascoli Piceno, per il Fondo Cinematografico Speciale per il Paesaggio.

Così in terra

Il progetto ideato da Marche Film Commission della Fondazione Marche Cultura e sostenuto dalla Regione Marche, Assessorato all’Urbanistica e al Paesaggio, sotto l’egida di Marche Landscape Cinefund, intende sperimentare e attuare politiche innovative di promozione e valorizzazione del territorio attraverso il sostegno a progetti cineaudiovisivi ed in particolare alla narrazione filmica dei luoghi. 

“C’è l’esigenza di comunicare un paesaggio che non è solo bellezza naturale ma così come viene percepito appartenente alla popolazione – ha evidenziato il vicepresidente della giunta regionale e assessora all’Urbanistica e Paesaggio, Anna Casini – ora un paesaggio ferito che ha bisogno di essere compreso nella sua profondità che è fatta anche delle anime che lo abitano. In questo senso Acquasanta è emblematica sia come paesaggio fortemente connesso con l’elemento acqua sia nella mentalità e volontà determinata a ripartire dopo le ferite subite, senza perdere la speranza. Questo progetto filmico – ha concluso – che non è documentaristico ma che racconta i luoghi e le persone e le relazioni umane servirà anche a far capire quanto sia fondamentale il rapporto con il paesaggio come valorizzazione dell’economia del territorio”.

“Per l’edizione 2016-2018 del Fondo, – ha spiegato Stefania Benatti, direttore della Fondazione Marche Cultura – si è avviata la collaborazione tra Fondazione Marche Cultura e Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma – Scuola nazionale di Cinema che proprio in questi giorni, fino a 31 agosto, sta effettuando le riprese di un cortometraggio nel territorio di Acquasanta Terme, scelto per interpretare una storia emblematica insieme al protagonista  maschile Roberto Citran  e alla popolazione locale, circa 40 persone impegnate nel cast tra cui la protagonista femminile Angelarosa Orsini”.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni che ha ricordato l’esigenza delle popolazioni terremotate di essere capite e sostenute anche moralmente  per andare avanti e non perdere la speranza. E anche un film come questo è importantissimo per sentirsi non abbandonati ma valorizzati.

Il cortometraggio

Per la regia del giovane Pier Lorenzo Pisano, il corto si intitolerà Così in terra e si ispira liberamente al racconto Casa d’altri di Silvio D’Arzo.  Prodotto da CSC Production si tratta del saggio di diploma oltre che della regia, di tutti i reparti di cinematografia, dal suono al datore luci,  e il progetto filmico viene seguito dal regista Gianni Amelio, docente al CSC. Roberto Citran, il protagonista del cortometraggio che durerà circa 15 minuti , dopo aver spiegato che è legato alle Marche da molto tempo anche per un ricordo affettivo. “Non nascondo che ascoltando le storie vere delle persone con cui giriamo le scene qualche volta mi sono sentito spiazzato, disarmato e commosso come il prete che interpreto. – ha detto Citran – Per capire questo dramma bisogna vivere accanto alle persone, ascoltarle e non basta un reportage in tv, occorre un occhio sensibile ma soprattutto, bisogna venire in questi luoghi per ricevere la forza di queste persone. Abbiamo lavorato a questo film senza la minima forma di morbosità o voyieurismo ma solo evidenziando i rapporti tra le persone”.

La trama

“Il paese è vuoto. Non c’è rimasto quasi più nessuno, nemmeno le case, crollate quasi tutte dopo l’ultimo terremoto. C’è silenzio. Solo durante la messa arriva gente dai paesi limitrofi: una decina di anziani che vivono ancora qui perché non hanno nessun posto dove andare e nessuno che li aspetta. Lo dicono anche durante la confessione, che sono soli, non sono nemmeno più capaci di far peccato perché non c’è l’occasione. Abbandonati a far la vita dei santi. Poi, un giorno, durante i canti della messa, risuona una voce diversa dalle altre, un canto limpido. Il prete rincorre quella voce, e vede una donna anziana vestita di scuro che si dirige verso la collina con una capra al seguito”.

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