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“Ricordate i 17,5 milioni di euro provenienti dagli sms di solidarietà pro terremotati? Bene. E ricorderete anche come la Regione Marche avrebbe voluto inopinatamente utilizzarli. Ben 5 milioni e 450 mila euro erano stati destinati alla ciclabile Civitanova – Sarnano (primo lotto) perché, come disse Angelo Sciapichetti, assessore all’ambiente, ‘Abbiamo pensato di investire sul turismo’. Turismo in bicicletta, turismo ecologico. Benissimo, ma il turismo di cui oggi, hanno bisogno le aree terremotate dell’entroterra, è un’ altra cosa. Elisuperfici, una scuola, adeguamenti sismici e tre milioni per il recupero della grotta sudatoria delle Terme di Acquasanta”.

Così il consigliere regionale Piero Celani (Forza Italia) è intervenuto nel merito degli investimenti della Regione Marche per il rilancio del territorio dopo il terremoto. Il turismo è “l’unico investimento sensato, perché parlare di terme, significa parlare di una voce sempre più importante del turismo, quello termale. Ed il turismo termale è l’unica vera grande industria del territorio acquasantano, capace di rivitalizzare la sua intera economia”.

Lo scenario per Arquata e Acquasanta

E la Regione Marche che fa per Acquasanta? – ha aggiunto – Pensa di stanziare solo 3 milioni. Per queste zone dell’entroterra, come Acquasanta ed Arquata, così duramente colpite dal terremoto, gli investimenti dovrebbero essere di ben altro spessore, e le risorse non possono essere solo quelle destinate dalla generosità degli italiani! Se vogliamo far ripartire le terme di Acquasanta, con la grotta sudatoria,  che la resero un fiore all’occhiello dell’economia dell’entroterra e non solo, dobbiamo impegnarci con progetti complessivi e con forti investimenti capaci di attrarre a loro volta altre risorse, assicurando così alle popolazioni interessate benessere e sviluppo. E di investimenti ha assolutamente bisogno anche Arquata“.

Una chance è il turismo

“Solo se saremo in grado di dare lavoro potremo far tornare la gente oggi costretta a migrare ad Ascoli o sulla costa. – ha aggiunto – Il territorio montano può sperare di rivivere solo se si faranno investimenti produttivi, così come è stato fatto con lo stabilimento nato dalla generosità di un imprenditore che conosce bene il valore del lavoro. E’ ora che la giunta Ceriscioli passi dall’improvvisazione politica che la caratterizza ad una seria programmazione che contempli non solo piste ciclabili ed elisuperfici, ma progetti di ampio respiro per dare certezze e soprattutto futuro alle popolazioni dell’entroterra”.

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