“Con grande stupore, incredulità e sorpresa ho letto le illazioni di stampa circa l’eventualità che il Piceno potesse ospitare rifiuti provenienti da Roma. Si tratta di un’ipotesi destituita di ogni fondamento: non risultano esistere, né all’Ata né alla Provincia, documenti riguardo progettualità o richieste di smaltimento di rifiuti provenienti dalla capitale nella discarica di Geta o in un qualsiasi altro sito ubicato nel territorio provinciale”. Così il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo sfata i dubbi sulla questione mettendo avanti il Piano d’Ambito.
Il Piano d’Ambito
“Non ci sono poi previsioni o scenari di tale genere nel Piano d’Ambito. – ha aggiunto – Inoltre nessun sindaco ha mai manifestato, in riunioni o incontri per il Piano d’Ambito o sul ciclo dei rifiuti, timori in tal senso. Se qualcuno è in possesso di carte, documenti o ha notizie su fantomatici rifiuti provenienti da Roma, lo invito a farli presenti altrimenti si rischia solo di innescare nella comunità locale ingiustificate preoccupazioni ed allarmi”.
Complessivamente durante l’iter per il Piano d’Ambito, ha spiegato D’Erasmo “viene fornita una ricognizione dettagliata del sistema di gestione dei rifiuti sul territorio tra cui l’impiantistica, i siti di smaltimento ed altri elementi tecnici e di organizzazione. Esso è dunque una fotografia a 360 gradi della situazione del ciclo di rifiuti, non vengono assunte decisioni di pianificazione che saranno adottate, in una successiva fase dell’iter di approvazione del Piano d’Ambito e spetterà solo ai sindaci scegliere quali percorsi intraprendere. Tutte le soluzioni sono contemplate: dallo smaltire i rifiuti in ambito provinciale, in altri contesi territoriali limitrofi o adottare altre modalità”.
La ricognizione finale
Dopo 17 riunioni dell’Assemblea dell’Ata, ora la programmazione è in mano ai sindaci e sono state attivate le procedure per il Piano d’Ambito. “Mi domando: – ha concluso D’Erasmo – ‘cui prodest’ direbbero i latini, ossia a chi giova far saltare l’iter di adozione del Piano d’Ambito e rischiare il commissariamento da parte della Regione Marche a partire dal 30 giugno? Questi sono i veri timori e le inquietudini che gli amministratori, le associazioni e i cittadini dovrebbero porsi”. Da riconvocare, infine, l’assemblea Ata Riconvocheremo per l’esame e l’approvazione del documento istruttorio.