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Tante iniziative in cantiere per Hub21, a confermarlo Luca Scali che ha fatto il punto in merito alle attività del Polo Scientifico, Tecnologico e Culturale di Ascoli Piceno. Già il 2016 aveva visto Hub21 intessere relazioni anche con le istituzioni regionali e con gli altri player dell’innovazione, gettando le basi alla costruzione di progetti di forte contaminazione: da “CreaHub”, punto di ascolto e selezione di nuove iniziative in collaborazione con l’Università di Macerata, l’organizzazione di Call di idee da cui sono pervenute, da tutto il mondo, più di 70 candidature e l’organizzazione di una esperienza “overseas” in California realizzata a febbraio 2017, dove i migliori startupper marchigiani, fra cui quelli accelerati da Hub21, hanno potuto lasciarsi ispirare dall’innovazione made in Silicon Valley.

Le culla delle Startup digitali

Da “Ecosistema Digitale”, il rapporto realizzato dall’Osservatorio sulle Startup digitali di Hub21 emerge un quadro di crescita delle startup innovative anche nelle Marche. Il rapporto tra il 2015 ed il 2016 evidenzia la nascita di 101 startup innovative (+45,3%) concentrate per il 38% in provincia di Ancona: l’aumento è in tutti i settori, con 64 startup in più nel settore servizi e 33 per industria e artigianato. “I trend vedono vincere le startup che sono un mix di passione, vision e organizzazione – ha sottolineato Luca Scali – ma la strategia su cui occorre concentrarsi è quella dell’open innovation. Gli investitori, infatti, preferiscono scommettere su quelle che hanno il loro business model già validato dall’unico vero giudice: il mercato”.

E non a caso proprio di Open Innovation Hub21 ha parlato al Cdo Sharing 2017, l’evento della Compagnia delle Opere che ha richiamato più di duemila partecipanti. Nella sessione “Start Up & Open Innovation”, Luca Scali e Barbara Cimmino di Yamamay, hanno raccontato come il modello dell’innovazione aperta permetta alle imprese di creare più valore e competere meglio sul mercato, ricorrendo ad expertise esterni (startup o talenti) che sono spesso più flessibili, efficaci e sostenibili dei processi tradizionali di sviluppo interno, particolarmente lunghi, tra tempi di ideazione e commercializzazione. “Naturalmente, subito dopo Cdo Sharing abbiamo lanciato eNNOVAMI.it il portale, in cantiere da un po’, che è il punto di contatto perfetto fra talenti, Startup e imprese. Vogliamo – continua Luca Scali – diventare anche un punto di riferimento per lavorare in network con un modello di business più flessibile. Ascoltiamo le esigenze di innovazione delle imprese già strutturate e ricerchiamo le migliori soluzioni per quel bisogno: startup, innovativi, singoli talenti da aggregare”.

Perché fare Open Innovation

Questo è un momento storico importante anche per chi fa Open Innovation: esistono moltissime agevolazioni fiscali e finanziarie per chi investe in innovazione, attraverso le startup. Un esempio per tutte: il Piano Nazionale Industria 4.0, che prevede valide misure per imprese e startup: dagli incentivi quali i super e iper ammortamenti e il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, fino alle detrazioni fiscali del 30% per gli investimenti in startup. Oggi il 70% delle imprese italiane non è ancora attivo nell’Open Innovation. Il 33% fatica a trovare nuovi progetti e talenti. Fra le aziende di medie di dimensioni il 71,7% ha avviato attività innovative nonostante solo la metà sia a conoscenza dei benefici del piano Industria 4.0. Infine, fra le grandi aziende (con oltre i 50 dipendenti) il 93% ha avviato nuove attività e il 77,8% conosce il piano. Fare Open Innovation con piattaforma dedicata significa permettere alle aziende di beneficiare di competenze al di fuori della azienda, apportando un indubbio e significativo valore aggiunto che proviene da una maggiore flessibilità e dall’acquisizione di maggiore Intellectual Property. Tutto ciò può contribuire significativamente alla crescita del PIL italiano, in cui l’Open Innovation oggi pesa 35 miliardi di euro.

Il prossimo step al Campus Party

 

A luglio, coerentemente con il suo obiettivo, Hub21 parteciperà al Campus Party, il più grande evento tecnologico planetario in cui talenti, istituzioni, aziende, università e communities lavorano insieme. “La nostra attività a tutto campo – ha concluso Luca Scali – guarda naturalmente con attenzione allo sviluppo delle startup picene ed alla crescita del Piceno come polo di aggregazione digitale. Per questo abbiamo sostenuto in maniera convinta l’iniziativa del Gruppo dei Giovani Imprenditori di Ascoli Piceno, Yes Start Up, che come sapete è giunto alla sua quarta edizione ed ha un approccio corretto, quello di generare nuove imprese – naturalmente, ma anche di inserirle nel tessuto economico attraverso collaborazioni reali”.

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