Si svolgerà sabato 6 maggio alle ore 21 la presentazione del libro “La bellezza disarmata” di Juliàn Carròn. L’appuntamento si terrà presso Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani alla presenza di Carmine Di Martino, dell’Università degli studi di Milano, il poeta Jonata Sabbioni e il presidente del consiglio comunale Marco Fioravanti, oltre a Davide Tartaglia responsabile di Comunione e Liberazione che modererà l’evento.
La bellezza disarmata
La presentazione sarà un’occasione unica per approfondire gli aspetti relativi alla contemporaneità e della quotidianità che vengono snocciolati uno dopo l’altro nelle pagine del libro. Crisi, immigrazione, terrorismo, educazione, questi sono solo alcuni dei principali aspetti interpretati secondo l’esperienza cristiana. Il volume vuole essere anche un contributo di una esperienza di vita a chiunque sia alla ricerca di ragioni adeguate per vivere e costruire spazi di libertà e di convivenza in una società pluralistica.
Il libro
“Non c’è altro accesso alla verità se non attraverso la libertà. – si legge nella presentazione – La storia è lo spazio del dialogo nella libertà: che non vuol dire spazio vuoto, deserto di proposte di vita. Perché del nulla non si vive. Nessuno può stare in piedi, avere un rapporto costruttivo con la realtà, senza qualcosa per cui valga la pena vivere”. E ancora: “Il vantaggio di ogni crisi, come quella che sta attraversando attualmente la società, è che ‘costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purché scaturite da un esame diretto’ (Hannah Arendt). È un invito ad aprirsi agli altri e a non irrigidirsi sulle proprie posizioni. È un’occasione di incontro e una circostanza preziosa anche per i cristiani, chiamati a verificare la capacità della fede di reggere davanti alle nuove sfide, chiamati a entrare senza timore in un dialogo a tutto campo nello spazio pubblico”
Le riflessioni di Carròn
“La bellezza disarmata” propone gli elementi essenziali della riflessione svolta da don Julián Carrón a partire dal 2005, anno della sua elezione a presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione dopo la scomparsa del fondatore, don Luigi Giussani, che nel 2004 lo aveva chiamato dalla Spagna per condividere con lui la responsabilità di guida del movimento. “Gli scritti, nati in occasioni diverse, – continua la presentazione – sono stati rielaborati e ordinati dall’autore allo scopo di fornire organicamente i fattori di un percorso decennale, lungo il quale egli ha approfondito il contenuto della proposta cristiana nel solco di don Giussani, alla luce del magistero pontificio e in paragone col travaglio e le urgenze dell’uomo contemporaneo”.