Carne Trita è un libro incredibile. Ne parleremo venerdì 28 aprile alla libreria Rinascita insieme all’autore Leonardo Lucarelli e all’artista Francesca Mariani. Perché è incredibile? Semplice. Il romanzo ci racconta la cruda verità che si nasconde dietro la “rappresentazione” diffusa da tv e social del mondo degli chef e delle cucine dei ristoranti. Oltre il divismo televisivo e oltre le melense narrazioni fatte di miracolosi e sopraffini cuochi che quasi per magia realizzano prelibatezze partendo dal nulla.
Devo essere onesta. Questo libro mi ha davvero fatto felice. Vi spiego brevemente le ragioni di tale serenità: sono una pessima cuoca, mi annoio a morte a passare il tempo ai fornelli e ringrazio ogni giorno l’inventore dei congelati e del microonde. Immagino che dopo questa confessione abbia perso buona parte della stima dei lettori, dato che ormai sembra che l’essere un gran cuoco abbia la stessa importanza, a livello sociale, dell’essere incensurato. Da diversi anni infatti tonnellate di trasmissioni televisive, libri di ricette e pagine social non fanno altro che ricordarci come sia importante essere capaci di fare piccoli capolavori commestibili, gioia per gli occhi e i palati di congiunti e amici.
Per carità, non sono certo contro la buona cucina, come tutti gli umani appresso un buon piatto ben presentato ma non credo che in qualità di “persona normale” debba essere chiamata a preparare ogni sera delle costruzioni scenografiche per rendere degni di un servizio fotografico cose che in fondo servono a nutrire lo stomaco e non solo gli occhi. Qualche malalingua (ben informata) dirà che questo mio astio verso l’innamoramento generale per la cucina glamour sia dato dalla mia incapacità. Forse è vero la mia disistima è forse frutto della frustrazione ma a voi non da fastidio il fatto di doversi sempre confrontare?
Ecco perché sono felice che venerdì 28 Aprile dalle 17.30 avremo in libreria Leonardo Lucarelli alla Rinascita per parlare di Carne Trita, il suo libro. Il romanzo racconta la sua vita come giovane cuoco nei ristoranti in giro per il mondo e di come l’essere un grande chef non significa fare il fenomeno in tv ma percorrere un lungo e faticoso percorso fatto di lunga gavetta e disciplina. Se la cucina è un arte è ingiusto far passare il messaggio che con qualche puntata di un reality qualsiasi apritore di scatolette possa diventare il nuovo Cracco. Il meccanismo ricalca purtroppo da vicino quello dei reality legati al canto e alla danza dove sembra che il lavoro di anni di severi professionisti può essere sostituito da un po’ di lustrini e lacrime in tv.
A questo punto non resta che segnalarvi qualche libro insieme a questo che stiamo per presentare. Sono tutti titoli che hanno a che fare con il cibo e con il nostro rapporto con la cucina.
Il primo testo che vi segnalo è il “Pranzo di Babette” di Karen Blixen. Vi segnalo la versione in audio libro così potete avere le mani libere per spadellare mentre ascoltate il racconto! Il libro è un omaggio alla visionaria bellezza della protagonista, una cuoca che cerca di fare la rivoluzione nella sua cucina.
Il secondo libro che vi voglio suggerire è “Cotto” di Michael Pollan. Dalla bellissima quarta di copertina: “Quanto più invadenti sono i presunti virtuosismi di aspiranti cuochi, tanto meno sappiamo mettere in tavola qualcosa di decente. Michael Pollan, si sa, ama i paradossi, e nel tentativo di sciogliere quello alla base del suo nuovo libro è partito per un viaggio sulle piste dei quattro elementi con cui da tempo immemorabile cuciniamo (acqua, aria, terra, fuoco), e a caccia dei piccoli, affascinanti misteri che i maghi, non tanto della cucina ma della preparazione dei nostri alimenti, rivelano a chi sa ascoltarli.”
Concludo con il super classico (credo di averlo consigliato tante volte nei miei post): “Il crudo e il cotto” di Levi-Strauss. L’autore attraverso una lunga ricerca antropologica individua nella cottura del cibo un elemento fondante dell’ordine culturale, il mediatore del passaggio di una società dallo stadio naturale a quello delle regole sociali.
Che altro dire…. Buon appetito e buona lettura!