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Cosa fare a Pasqua? Le feste sono ormai alle porte e puntualmente ci domandiamo come passare al meglio questi giorni giorni di festività. Con la primavera che ormai è tornata a fare capolino, cresce la voglia di prendersi un momento di pausa da passare in compagnia della persona amata o degli amici di sempre.

Del resto, come recita il famoso proverbio “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, i giorni delle festività pasquali sono da sempre uno dei momenti preferiti degli italiani, sia per una breve gita fuori porta che per una piccola vacanza. La Pasqua cade sempre a metà tra la pausa natalizia e le ferie estive, il periodo ideale quindi per creare un intermezzo nel lavoro o negli studi.

Come sempre le soluzioni per una vacanza ideale non mancano, sia per chi ha un cospicuo budget a disposizione che per chi al contrario dispone di risorse economiche limitate. La grande bellezza dell’Italia è proprio quella di poter fornire una vasta varietà di tesori paesaggistici e monumentali, anche diametralmente opposti gli uni agli altri.

Ecco allora che vogliamo proporvi un’idea di viaggio alternativa, ma che potrebbe risolvere l’amletico interrogativo del cosa fare a Pasqua aiutando anche concretamente un territorio che sta vivendo un periodo molto difficile.

Cosa fare a Pasqua? Visitare il Piceno

La nostra idea per passare delle vacanze di Pasqua diverse riguarda un territorio molto bello e particolare, ultimamente però diventato famoso per ben altri motivi. Stiamo parlando del Piceno, che ha visto parte del suo entroterra quasi completamente distrutto dai terremoti che si sono verificati il 24 agosto e il 30 ottobre scorsi.

Spesso si parla di aiuti per queste zone terremotate, con la generosità degli italiani che anche questa volta è stata eccezionale visto le ingenti somme raccolte nelle varie campagne istituite a riguardo. La cosa migliore però per far ripartire questo territorio è visitare i suoi splendidi luoghi e acquistare i tanti prodotti tipici che vengono prodotti nella zona.

Se vi state chiedendo ad Ascoli Piceno cosa vedere oppure quali attrattive può offrire questa zona confinante con altre tre Regioni, basti pensare che difficilmente in Italia potrete mai trovare una così grande varietà paesaggistica e culturale in un territorio così piccolo.

Partendo da Est, c’è la splendida Riviera delle Palme con le spiagge di San Benedetto del Tronto e di Grottammare che ogni estate ospitano centinaia di migliaia di turisti. Anche se naturalmente a Pasqua è ancora presto per fare un bagno, nel caso di una bella giornata di sole è sempre gradevole camminare lungo l’affascinante lungomare. Non va dimentica poi la tradizionale cucina marinara, con il brodetto alla sambenedettese che è una prelibatezza imperdibile.

Addentrandosi poi verso l’entroterra, la collina marchigiana ospita borghi medioevali di incredibile bellezza. Ripatransone, Acquaviva, Castignano o Offida solo per citarne alcuni, sono splendidi paesi che nei loro caratteristici borghi nascondono tutta la storia secolare di questi luoghi.

Continuando il cammino, si arriva ad Ascoli Piceno, il capoluogo di questa provincia. La Città delle Cento Torri, come viene spesso chiamata Ascoli, è un tipico gioiello di città medioevale, che affonda le sue radici però in epoca pre cristiana. Piazza del Popolo e Piazza Arringo, i due splendidi salotti cittadini, sono da sempre considerate come due delle piazze più belle non solo d’Italia, ma anche di tutta Europa. Dal punto di vista culinario poi, le olive ascolane sono specialità famose il tutto il mondo, anche se la cucina tipica locale offre molte altre prelibatezze.

Terminando il nostro viaggio nel Piceno, il confine Ovest del territorio è rappresentato dalle zone che sono state colpite nella maniera più violenta dai terremoti. Si tratta di paesi e frazioni incastonati tra le montagne di due parchi nazionali, quello dei Monti della Laga e dei Sibillini. Paesaggi mozzafiato e gustose tipicità enogastronomiche caratterizzano queste piccole località, che oltre alle raccolte fondi hanno bisogno soprattutto di ripartire economicamente e il turismo è la migliore medicina in questo senso.

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