La prima risposta è menestrello. Si. Definirei Cesare Catà un menestrello dei tempi moderni. Un venditore di arte, non un semplice saltimbanco o buffone come i giullari minori, ma un cantastorie, poeta, intrattenitore a tutto campo: in maniera azzardata e provocatoria, uno show man letterario. Usciti da una sua lezione – spettacolo, si resterà piacevolmente sorpresi di quanto appreso senza aver sforzato minimamente la mente, almeno consapevolmente.
CHI – Marchigiano di Fermo classe 1981, insegna presso il dipartimento di Scienze delle comunicazioni dell’Università di Macerata. Ha collaborato con diversi centri internazionali per lo studio e la ricerca, concentrandosi sul concetto di Neoplatonismo, nonché su Shakespeare e la letteratura anglo – irlandese. È stato anche direttore del Teatro di Porto San Giorgio dal 2010 al 2013 e curatore di molte trasposizioni teatrali di testi letterari.
IL FENOMENO – Il fenomeno Cesare Catà esplode nell’estate 2015 con i 15 consigli per i suoi studenti del Liceo delle Scienze Umane “Don Bosco” di Fermo. Un novello John Keating, un urlo alla O captain! My captain! whitmaniano sintetizzabile nella massima oraziana del Carpe Diem.
LIBRI – Escludendo questo exploit, la produzione di Cesare Catá ci riporta alla prima definizione di menestrello. Nei suoi libri un lettore non erudito di neoplatonismo, psicanalisi, rapporto Dio – Uomo o comunque non avvezzo a questo genere di letture, resta estasiato ed entusiasta. Il testo infatti scorre via rapido e restare avviluppati nelle vicende del Riccardo shakespeariano o stregati dai misteri medievali della grotta della Sibilla è semplicissimo.
PENSIERO – Catá sembra un figlio del Rinascimento con tutti i lasciti del caso. Il Neoplatismo che parte da Petrarca e culmina in Ficino, Cusano, Pico della Mirandola e tutto il circolo mediceo di Careggi, guidano la sua opera e il suo pensiero. Il principio di bellezza, o meglio la tensione al bello propriamente junghiana, permeano le sue opere, sia come ammirazione della natura che come contemplazione delle opere d’arte in tutte le forme.
TEATRO – Ultima invenzione del menestrello Catá è il format delle lezioni – spettacolo: una novità creativa per far incontrare pubblico e teatro, due entità scollate dai tempi e ritmi moderni. Intendendo la cultura come la marcia del nuovo millennio, Cesare Catá si rivolge ad un pubblico eterogeneo, non prevedibile e dunque da ammaliare con musica e gestualità ad hoc senza togliere spazio al protagonista assoluto: il testo. Sembra che l’insegnante/scrittore navighi nella massima oraziana contenuta nell’Epistola 18 a Lollio: inter cuncta leges et percontabere doctos, “tra tutti gli affanni leggi e domanda a chi è più saggio di te”. Il suo agire come un enorme esortazione ad ammirare l’arte e la cultura intorno a noi.
NEWS – La Fly Communications chiude il 2016 con uno stage, il 18 dicembre, tenuto da Cesare Catá per gli allievi della sezione Broadway della scuola di musical. Ma la collaborazione non finisce qui! Nel 2017 lo scrittore sarà presente il 6 gennaio al Fly Day ma soprattutto entrerà a far parte del corpo docenti della scuola di musical come insegnante di storia del teatro.