SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Siamo agli sgoccioli e quello di domenica sarà un appuntamento a cui tutti i cittadini non potranno mancare. Il risultato del referendum costituzionale non rappresenterà solo la scelta sull’approvazione o meno delle proposte del Governo, ma anche, nonostante si cerchi di negarlo, un giudizio sul suo operato”. Così il sindaco di Ascoli, autore del libro “NO, caro Matteo” vuole spiegare le ragioni del suo no e lo fa con un doppio appuntamento nel Piceno.
IL NO DI CASTELLI – Si inizia mercoledì 30 novembre alle ore 18 ad Ascoli Piceno presso l’auditorium Montevecchi e giovedì primo dicembre alle ore 18 nella Sala del Consiglio Comunale. “La fiducia dei cittadini per le Istituzioni può ripartire solo da qui. Dal Comune – ha spiegato Castelli nella sua prefazione – a condizione che il Primo cittadino non venga trasformato in sceriffo di Nottingham, incaricato di esigere tasse sempre più alte, per non dare servizi migliori agli abitanti della sua città, ma per colmare il debito dello Stato. E’ quello che negli ultimi anni è stato chiesto ai sindaci d’Italia. Proprio da chi si presentava come ‘Sindaco d’Italia’, Matteo Renzi, a capo di un governo che ha promosso una riforma costituzionale che sancisce la fine dell’autonomia locale e delle amministrazioni locali. – e ha continuato – Ai Comuni è stato chiesto di tagliare e tassare. Tagliare i bilanci, quindi i servizi, e di aumentare le tasse locali, da riversare nel bilancio dello Stato”.
AL DOPPIO INCONTRO – All’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, oltre all’autore, interverranno il senatore della Lega Nord Stefano Candiani, l’onorevole di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, il consigliere della Regione Lombardia della Lega Nord Emanuele Monti e il capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Ascoli Piceno Alessandro Bono. Con la tappa nella riviera delle Palme, infine, si conclude la campagna referendaria per il no portata avanti da Guido Castelli, accolto in molte altre località italiane per trattare il tema ed illustrare i punti di una scelta finalizzata a salvaguardare gli interessi non solo del suo, ma di tutti i Comuni d’Italia.