ARQUATA DEL TRONTO – Un’altra giornata importante per il Piceno. E’ stata inaugurata, infatti, una nuova scuola nel territorio di Arquata del Tronto. La scuola è stata realizzata grazie alla sottoscrizione di Corriere della Sera e La 7 alla Fondazione Francesca Rava; è costata quasi 300mila euro, raccolti grazie ai fondi raccolti da Banca Prossima e Tim.
L’INAUGURAZIONE – “Oggi è una giornata importante perché è il primo segno concreto della ricostruzione, un segno forte nel territorio di Arquata. – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – E se ripartire con la scuola significa ricostituire il nucleo fondante di una comunità, ad Arquata questo ha un valore ancora più significativo. Qui è il luogo da dove tutto è cominciato, col primo sisma, dove ci sono state le vittime, numerosi bambini ai quali la scuola è stata intitolata. Quindi ogni cosa che si fa ad Arquata è come se valesse doppio”.
LA NUOVA SCUOLA – La scuola accoglierà bambini e ragazzi dalla materna alle medie, emigrati sulla costa marchigiana dopo il sisma del 24 agosto. E’ stata costruita in due mesi, un blocco prefabbricato a un piano di quasi 600 metri, con 8 classi e un locale mensa coibentata e antisismica. Lo scavo e le fondamenta sono stati realizzati dalla Protezione civile e dagli Alpini.
IL SINDACO PETRUCCI – “E’ la parte più importante del nostro paese – ha detto il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci – perché è la prima opera che ricostruiamo qui. E servirà non solo per i ragazzi, che qui verranno sicuramente a fare gli esami, ma anche a tutta la comunità perché sarà simbolo di aggregazione e ripartenza. Non a caso il nuovo plesso nasce a fianco di un simbolo della distruzione portata dal sisma, la scuola materna ‘Giovanna Gallo Flavi’, ferita a morte dalle lesioni”. Sulla targa consegnata al sindaco Petrucci assieme alle chiavi sono stati incisi i nomi dei bimbi che hanno perso la vita a causa della forte scossa: da quello di Marisol, la più piccola vittima di questo sisma, a Gabriele, Giulia, Elisa, Giordano, Arianna, Tommaso e Lucrezia.
