È stata una delle misure più pubblicizzate tra quelle contenute nella legge di Stabilità 2016, ma a ben vedere l’abolizione dell’IMU sui terreni agricoli ha riguardato principalmente i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, mentre la tassazione è rimasta comunque dovuta per gli altri possessori di terreni agricoli (esenzioni a parte per terreni rientranti in alcune zone, montane e collinari).
Imu agricola, ancora criticità. La situazione non è del tutto chiara, e difatti sono in molti a necessitare di delucidazioni in merito: ad esempio, il sito Guida Fisco ha realizzato un’interessante panoramica su tutto ciò che concerne la Imu agricola nel 2017, che entra nel merito di come funziona l’esonero, della lista dei Comuni esentati e, in parole povere, su tutte le principali criticità di questo tema. Che, non a caso, ritorna anche al centro della nuova Finanziaria, in fase di discussione preliminare nelle commissioni di Camera e Senato.
Emendamenti in Finanziaria. È in particolare il MoVimento 5 Stelle che sta portando avanti questa battaglia, al suono dello slogan “La terra non si tassa”: per questo, il gruppo dii deputati del M5S che fanno parte della Commissione Agricoltura hanno presentato una serie di emendamenti destinati a rafforzare il concetto. Il primo, e principale, riguarda appunto l’abolizione completa dell’Imposta municipale unica “anche per chi coltiva i terreni in affitto, ovvero Imprenditori Agricoli Professionali (Iap) e Coltivatori Diretti (Cd), ed evitare così che i proprietari terrieri scarichino il costo dell’imposta sugli agricoltori”.
Interventi per l’agricoltura. Gli esponenti del MoVimento hanno poi sintetizzato anche le altre misure proposte, che vanno “a sostegno dell’agricoltura italiana: un fondo per la promozione e la ricerca nel settore castanicolo, vessato quest’anno dall’epidemia del cinipide, per 3,5 milioni di euro annui dal 2017 al 2019 attingendo alle risorse economiche del Fei; misure a sostegno della pesca e delle Pmi di pescatori come il credito d’imposta fino al 40% per favorire la ricerca e l’acquisto di dispositivi volti a diminuire le catture accessorie; credito d’imposta fino al 40% anche per le spese di prodotti fitosanitari ammessi nell’agricoltura biologica Made in Italy; riduzione delle accise sulla birra artigianale, modulandole per scaglioni in base ai quantitativi annui prodotti e calcolandole a valle della produzione al momento dell’immissione del prodotto nel mercato”. In aggiunta a questi, poi, gli esponenti del M5S hanno pensato alla diminuzione dell’Iva “per la pappa reale portandola dal 22% al 12,5%, al pari degli altri prodotti apistici, e interventi correttivi alla filiera della soccida sia per quanto concerne il fisco che per la libera concorrenza”.
Azzerata anche l’Irpef. In attesa del voto su questi emendamenti del gruppo M5S, qualche notizia importante per l’agricoltura italiana è già ufficiale e arriva direttamente da Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, che ha annunciato l’azzeramento dell’Irpef in agricoltura, contenuto proprio nel testo della Legge di Stabilità già approvato dal Consiglio dei Ministri. Nelle intenzioni del governo, questo sarà un notevole vantaggio per il settore primario, una misura pensata per tutelare il reddito degli agricoltori e far ripartire l’occupazione.
Meno pressione fiscale in agricoltura. Il ministro Martina ha spiegato che “sono oltre 400mila i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali in Italia, una parte fondamentale della nostra produzione di cibo. La qualità riconosciuta del brand made in Italy dipende dall’impegno quotidiano di ognuno di loro. Per tutelare il loro reddito e favorire la ripresa di occupazione e investimenti abbiamo promosso, fra le nostre azioni principali, un robusto taglio della pressione fiscale che vede nel 2017 un nuovo tassello con l’azzeramento dell’Irpef agricola, dopo la cancellazione di Irap e Imu sui terreni realizzata l’anno scorso”. Non resta che attendere i prossimi sviluppi.