ANCONA – Macerata è la città più vivibile d’Italia. È quanto emerge dalla XXIII edizione del rapporto Ecosistema Urbano sulla qualità ambientale dei comuni italiani, promosso da Legambiente, Ambiente Italia e Sole24Ore. Nonostante il dossier restituisca un panorama di generale staticità, il bilancio per le Marche è sicuramente soddisfacente grazie alla città di Macerata, che si piazza prima in classifica scalzando dalla vetta la vincitrice dello scorso anno, Verbania.
DA LEGAMBIENTE – “Il cambiamento dei nostri centri urbani è la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Amministrazioni, cittadini e associazioni possono lavorare insieme per costruire città migliori e più desiderabili, e i buoni risultati delle città marchigiane sono il risultato della forte rete di comunità che caratterizza i nostri territori. Un cambiamento che parte da una nuova mobilità pubblica, più piste ciclabili, maggiore raccolta differenziata spinta ed edifici efficienti senza più consumo di suolo. Molto dipenderà dalla collaborazione tra istituzioni e cittadini, insieme ideatori e protagonisti di questo processo. Pensare e realizzare città più moderne non è un sogno e mai quanto oggi questo percorso è alla nostra portata. A tutti gli enti locali, quindi, chiediamo di avere più coraggio e di puntare su politiche ambientali avanzate – conclude Pulcini – poiché soprattutto in questo momento di forte cambiamento, le politiche ambientali possono essere la bussola per orientare processi sani di innovazione e ammodernamento, elementi strategici per costruire insieme un nuovo modello di sviluppo per questo territorio”.
IL PICENO ARRANCA – Tra le province regionali, Ascoli Piceno risulta prima in Italia per bontà nei consumi idrici, ogni abitante ne consuma 99,6 litri al giorno; buona anche la percentuale di dispersione di acqua in rete, solo il 13,3% di acqua non consumata rispetto a quella immessa in rete. Positivo anche il dato relativo ai consumi derivanti da energie rinnovabili, grazie al quale si piazza al terzo posto. Ultima tra le quattro province marchigiane, invece, per la raccolta differenziata, piazzandosi al 59°posto nella classifica nazionale, e per la scarsa presenza di piste ciclabili, che le causa un preoccupante 94°posto.
LE ALTRE PROVINCE – Ancona si distingue positivamente per il trasporto pubblico, collocandosi al 7° posto per l’offerta e al 9° posto tra le città medie sull’utilizzo della popolazione. Pesano sul capoluogo di regione l’alto tasso di motorizzazione, 60 ogni 100abitanti, le poche aree pedonali fruibili, circa 0,18mq ogni 100 abitanti e la scarsa presenza di piste ciclabili, che la fanno scivolare all’83°posto. Pesaro si differenzia per il buon lavoro svolto sulla mobilità urbana che la vede decima in Italia per piste ciclabili: infatti risultano 18,38metri equivalenti ogni 100 abitanti. Ottimo il terzo posto per energie rinnovabili installate con 27,71kW/1.000 abitanti. In negativo, Pesaro è ultima tra le quattro province marchigiane per dispersione della rete idrica. Una riflessione merita il dato negativo sull’incidentalità stradale, che vede Macerata al 30° posto, seguita dal piazzamento allarmante di Pesaro (65°), e le due maglie nere a livello regionale ad Ancona (81°) e Ascoli Piceno (82°).