Al giorno d’oggi, per quanto per alcune persone possa sembrare ancora poco utile, c’è una maggiore esigenza di rappresentare sé stessi, le proprie idee, le proprie emozioni ed il proprio modo di essere, anche attraverso l’abito, il corpo, i capelli. Se un tempo si diceva che l’abito non fa il monaco – ed è comunque un detto efficace se consideriamo che non è sempre tutto oro ciò che luccica e che un’immagine che presentiamo di noi stessi deve sempre essere coerente con ciò che siamo davvero – è anche vero che al giorno d’oggi è importante che il nostro io venga espresso agli altri. Lo è sia da un punto di vista ‘sociale’, sia da un punto di vista ‘psicologico’, sia da un punto di vista ‘lavorativo’: vediamo perché.
Prima di tutto, tutto ciò che potremmo apprendere rivolgendoci ad un consulente d’immagine è che molto spesso quel detto che abbiamo ricordato – ovvero che l’abito non fa il monaco – è in parte vero. Da un punto di vista ‘sociale’, il modo in cui ci presentiamo (sia attraverso la nostra apparenza o comunque la nostra immagine, sia attraverso la nostra voce e le nostre parole) mette le persone che incontriamo in condizione di apprezzarci o meno: se facessimo un confronto relativo alla stessa persona, abbigliata e pettinata in un certo modo nel primo caso, ed in un altro modo nel secondo caso, capiremmo bene che l’effetto che quella persona fa sugli altri è ben diverso.
Da un punto di vista ‘psicologico’ e personale, essere vestiti o presentarsi agli altri in un determinato modo mette prima di tutto noi stessi nelle condizioni di sentirci più ‘sereni’ e pronti ad affrontare la vita: un po’ come dire che è importante non sentirsi un pesce fuor d’acqua, specialmente con noi stessi.
Il terzo punto importante – che si può comprendere grazie al supporto di un consulente d’immagine – è l’effetto che si fa sul livello lavorativo della persona: per concludere, presentarsi ad un colloquio di lavoro in jeans strappati può avere un effetto diverso rispetto ad un abito comunque casual ma non del tutto informale.