Tratto dall’acclamato best seller di JoJo Moyes, Io Prima di Te racconta con assoluta genuinità la storia d’amore tra un uomo e una donna. Come tutte le classiche storie sdolcinate l’ostacolo interposto fra i due è invalicabile; ma non si tratta della classica ex o di una crisi coniugale, qui a dividerli c’è la malattia. Will da 2 anni è fermo sulla sedie a rotelle e Lou è la sua ‘compagna di svago’ per quelli che diventeranno i 6 mesi più belli della loro vita. A metà strada tra Quasi amici e Love Story il film, pur trattando di base il semplice innamorarsi (anche se non c’è nulla di semplice) affronta temi delicatissimi e molto dibattuti, come la tetraplegia e l’eutanasia.
Will Traynor sembra avere tutto dalla vita. bellezza, una ragazza che lo ama, un lavoro di successo e uno spirito avventuriero che lo porta ovunque. Tutto ciò gli verrà strappato via per un incidente. Louisa Clarke è una semplice ragazza, che non ha mai preteso nulla dalla vita. Ha un lavoro da tanti anni vicino casa, un fidanzato stabile e una famiglia che tra alti e bassi non le permette di ‘spiccare il volo’. Complice il licenziamento improvviso ecco arrivare nella sontuosa villa dei Traynor la nuova infermeria senza competenze, una sorta di compagna chiacchierona per Will, il quale non gradisce nessuno attorno a lui.
Inutile dire che la gioia, l’allegria e la sbadataggine della ragazza faranno breccia nel cuore della famiglia.
Al di là delle polemiche ideologiche in merito al finale, il film è piacevole: i due attori offrono due interpretazioni eccellenti. La malattia viene rappresentata in modo poco dettagliato, evitando di far trasparire, per quanto possibile, le sofferenze del ragazzo. Sono omessi gli aspetti più corporei, crudi e dolorosi della malattia, mettendo in luce l’aspetto dolce e romantico. Nonostante il dibattito che ha scatenato Io Prima di Te rimane un film che porta lo spettatore a riflettere, sia sulla vita che sull’amore, perché in fondo ‘fare il viaggio e non innamorarsi equivale a non vivere’.