ARQUATA DEL TRONTO – Alla fine di questa prima triste giornata dopo il sisma che la notte scorsa, quella del 24 agosto, ha colpito il centro Italia e in particolare tre zone – Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto – il bilancio delle vittime sale: “nelle aree colpite dal terremoto della scorsa notte ‘ci sono almeno 120 vite spezzate in questo momento”, ha detto il premier Renzi – giunto in serata nella zona – parlando anche di “368 feriti e malati portati via da Amatrice e Accumoli con elicotteri ed eliambulanze da questa mattina”.
Renzi, che ha incontrato il ministro Delrio ed il capo della Protezione civile Curcio prima di partecipare a Rieti a una riunione operativa, ha spiegato che “l’emergenza avrà un lungo periodo di gestione, dovremo essere tutti all’altezza di questa sfida assicurando che la credibilità e l’onore di tutti noi sarà nel garantire una ricostruzione vera che consentirà agli abitanti di vivere, di ripartire”.
La zona più colpita dal terremoto – una scossa di magnitudo 6.0 avvenuta alle 3.36, seguita meno di un’ora dopo da un’altra di 5.4 e nell’intera giornata da più di altre 200 scosse di assestamento – è quella a cavallo fra Lazio, Umbria e Marche, nelle provincie di Rieti, Perugia ed Ascoli Piceno. Quasi distrutti sono i paesi di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto dove, secondo i soccorritori, la situazione è ‘peggiore di quella dell’Aquila’. E ad Amatrice è crollato uno dei simboli della città, lo storico Hotel Roma famoso per il ristorante che serve la tipica pasta ‘all’amatriciana’. Sono finora due i morti accertati nella struttura, ma secondo il sindaco al momento del crollo all’interno c’erano 70 persone.
LE VITTIME – Più in particolare, i morti sono 86 nell’area di Accumuli e Amatrice, nel reatino, e 34 nell’area di Arquata, nelle Marche. Fra di loro sono tanti i bambini. Numerosi i sopravvissuti, tanti estratti vivi dalle macerie. E per gli scampati sono già pronte numerose tendopoli, anche per trovare riparo dal freddo della notte. Timori emergono anche per le sorti del patrimonio culturale nelle zone più colpite.
LA SITUAZIONE AD ARQUATA – Già allestita la prima tendopoli presso la zona industriale di Pescara del Tronto, che ospiterà questa notte 250 persone. Domani si provvederà ad allestire un’latra tendopoli ad Arquata del Tronto, per accogliere altrettanti sfollati. Il vescovo Giovanni D’Ercole è stato tra i primi a raggiungere Arquata del Tronto alle prime luci dell’alba: “non appena è sorto il sole ci siamo subito resi conto della gravità della situazione e della tragedia che ha colpito questi paesi. Ora la risposta è nella solidarietà, l’emergenza è nel cibo e nel sostegno a queste comunità. Avendo già vissuto la tragedia dell’Aquila, so bene che c’è prima il problema del terremoto che dura qualche giorno e poi quello del post-terremoto dove rimaniamo noi”.