ASCOLI PICENO – La discarica Relluce è stata promossa a pieni voti nella relazione inviata ad Ascoli Servizi Comunali dall’Arpam lo scorso 29 giugno. Promossi sia la gestione della discarica, sia gli impianti. “La discarica di Relluce è inattiva da gennaio dello scorso anno, tuttavia – chiarisce il responsabile tecnico Marco Sciarra – abbiamo una serie di adempimenti da osservare per la sua gestione e l’Arpam effettua annualmente una verifica della discarica e informa attraverso controlli specifici. Siamo molto orgogliosi della relazione che ci è pervenuta il 29 giugno con cui l’Arpam ha stabilito che esiste una conformità su tutte le prescrizioni imposte dall’Aia. Si stabilisce insomma che la discarica è ben gestita”.
Allo stato attuale delle cose, la gestione di Ascoli Servizi in merito a Relluce consiste nella chiusura definitiva delle cinque vasche. A oggi, tre sono già state coperte, restituendo così parte della discarica al suo stato originario. Tuttavia, per la copertura della quarta e quinta vasca ci sono stati dei rallentamenti causati dal sormonto ordinato dalla Provincia di Ascoli quando Relluce era ancora attiva e già in piena emergenza. “La vasca quattro e la vasca cinque – continua Sciarra – sono state oggetto di sormonto per la situazione emergenziale dei rifiuti. La Provincia ci ordinò di utilizzare le due vasche per abbancare circa sessantamila rifiuti nel periodo compreso tra maggio 2014 e febbraio 2015. Noi avevamo già comunicato che entrambe le vasche erano arrivate al raggiungimento dei volumi e dei pesi preventivati dall’autorizzazione, nonostante ciò, la Provincia ci ordinò di abbancare ulteriori due metri e mezzi di rifiuti sopra la quota autorizzata dall’Aia. Inoltre, la quarta vasca era già stata sormontata nel 2008. Questo ha comportato una modifica delle quote topografiche e la necessità di presentare una variante alla Provincia. E questo significa anche che se oggi dovessimo chiudere le due vasche come da autorizzazione dovremmo portare via i rifiuti. Perciò abbiamo presentato una variante al progetto di chiusura previsto dalla legge, un pacchetto equivalente molto più ridotto. Ora speriamo che la Provincia riesca ad autorizzare quanto prima questo pacchetto equivalente così da restituire anche le due ultime vasche all’ambiente”.
“Ci siamo mossi ora – aggiunge il presidente Carlo Travaglini – anche per le preoccupazioni della cittadinanza in merito a informazioni che circolano e che non sono vere. Noi ci stiamo muovendo per far sì che l’impatto ambientale della discarica si riduca sempre di più fino ad annullarsi completamente. La direzione in cui ci muoviamo è quella dei Rifiuti Zero, vogliamo cioè arrivare alla riduzione consistente della produzione dei rifiuti con l’innalzamento della quota della differenziata fino al 70 per cento e l’utilizzo di una discarica di servizio che, presumibilmente, potrebbe essere posta in una frazione dell’area dell’ipotizzata sesta vasca”. “L’attenzione – aggiunge il sindaco Castelli – deve spostarsi sempre di più dalla discarica ai rifiuti. Dobbiamo trasformare completamente il nostro approccio al tema in questione. La discarica in futuro dovrà divenire un luogo di mero servizio, sempre più ridotto”.