SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Arriva la parole fine alla telenovela tra la Sambenedettese e Mario Titone ma purtroppo non c’è il lieto fine. L’esterno offensivo di Erice ha annunciato, in una conferenza stampa assieme al suo procuratore Rossetti, di non aver accettato la pur ottima offerta presentata dai Fedeli, decidendo di lasciare la maglia rossoblù per motivi strettamente personali. La dirigenza rivierasca infatti aveva offerto al giocatore, autentico trascinatore della squadra nell’ultima trionfale stagione in Serie D non solo realizzando 19 reti ma facendo spesso letteralmente la differenza in campo, un contratto annuale a cifre congrue con il rinnovo automatico per il secondo se fossero state raggiunte un numero di presenze, ma a subentrare sarebbero state motivazioni che esulano dal mondo del calcio. Per la seconda volta così Titone lascia il Riviera delle Palme, con i rossoblù che perdono così una pedina fondamentale nel proprio scacchiere tattico e sulla quale si voleva costruire la squadra per la prossima stagione.
Mercato Samb che deve ancora decollare
Quello di Titone è il secondo no grazie dopo quello di Ridolfi, con anche il centrocampista che ha preferito non giungere a San Benedetto dopo aver praticamente trovato l’accordo con il presidente Fedeli sempre per motivi personali. Sia ben chiaro, non c’è da preoccuparsi il mercato ancora deve cominciare e bisogna ben ricordare che questa è la prima estate da lungo tempo che in casa Samb a giugno si parla di calciomercato e non di vicissitudini societarie. Sicuramente mister Palladini avrebbe fatto di Titone il punto fermo del suo tridente offensivo ma, come ha rimarcato giustamente Andrea Fedeli, le alternative non mancano sicuramente, basta solo fare le scelte giuste. Intanto il figlio del patron ha annunciato che è stato trovato l’accordo con Daniele Crescenzo, centrocampista con il vizio del gol ex Lupa. Un acquisto praticamente definitivo dopo tante voci e tanti nomi circolati ma la sensazione che si ha è che probabilmente si aspetterà la definizione dei gironi per piazzare i grandi colpi.