Questa mattina il patron dell’Ascoli Francesco Bellini e l’amministratore unico Andrea Cardinaletti hanno presentato agli organi di informazione il direttore sportivo Cristiano Giaretta e l’allenatore Alfredo Aglietti, i quali il prossimo primo luglio sottoscriveranno il contratto che li legherà ai colori bianconeri fino al 2018.
LE PAROLE DI CARDINALETTI – “Vi avevo detto che avremmo individuato direttore sportivo e, con lui, l’allenatore sulla base del nostro progetto – ha esordito Cardinaletti – Cercavamo profili specifici che condividessero appieno le nostre idee e quindi voglio esprimere grande soddisfazione perché dal primo luglio Giaretta e Aglietti saranno nostri dipendenti. Ho visto in loro quell’entusiasmo che stavamo cercando, quella voglia di dimostrare oltre naturalmente alle loro professionalità. La stagione che sta per iniziare sarà intanto incentrata sull’efficientamento organizzativo perché vogliamo dimostrare che la società funziona, la squadra funziona, la città funziona; il secondo concetto chiave è quello di valorizzazione dei giovani, quindi la capacità di individuare talenti, di valorizzare quelli che la Società mette a disposizione e quindi anche Di Mascio lavorerà in sinergia col ds nel progetto tecnico. Ci aspettiamo di migliorare, senza l’ansia di ottenere tutto subito”.
GIARETTA CONTENTO – A seguire il sirettore sportivo Giaretta ha espresso tutta la propria soddisfazione per l’esperienza che si appresta ad intraprendere, lui che ha iniziato la carriera da ds proprio al Del Duca con il Novara di Tesser. “Ascoli è una piazza importante e con Cardinaletti e il patron è scattata subito la scintilla – ha spiegato Giaretta – E’ una società con una progettualità e che potrà crescere ulteriormente attraverso i risultati tecnici, che sono certamente legati anche alla solidità del club. Ringrazio per l’opportunità che mi è stata regalata; Ascoli è Ascoli, sono orgoglioso di essere qui. Obiettivo minimo è una salvezza molto più sicura di quella raggiunta la scorsa stagione. Bisogna costruire una solidità di base perché, una volta consolidata la categoria, c’è l’ambizione di tornare in serie A, senza fare promesse campate per aria. Parlando di squadra e di calciatori più vecchi, ripartiamo certamente da Giorgi e Cacia: Gigi è il nostro capitano, l’ho sentito ieri e gli ho detto “devi portare la squadra più in alto possibile”; cinque anni fa feci investire un milione su di lui tanto che gli avevo prospettato un futuro in Nazionale, in categoria fa la differenza e credo molto in lui. Poi c’è anche Orsolini – ha ripreso il neo ds Giaretta – E’ senz’altro un valore importante e che resterà con noi perché non ha senso venderlo ora che non ha raggiunto il massimo splendore. Jankto? Ha voglia di restare qui, si è trovato molto bene e mi ha chiamato appena ha letto sul web il mio nome accostato all’Ascoli. Dobbiamo risolvere però alcune cose con l’Udinese. Sono molto contento che si sia fatto apprezzare qui, l’estate scorsa avevo individuato per lui proprio la piazza ascolana per farlo crescere, una società sana che lo avrebbe messo nelle condizioni di concentrarsi solo sul campo. Devo dire che la società bianconera ha prodotto un grande lavoro, Jankto è cresciuto in fretta anche attraverso le difficoltà e la pressione”. E proprio sull’attaccamento della tifoseria ha dichiarato: “La tifoseria la dobbiamo trascinare attraverso l’impegno, la tenacia, la perseveranza e attraverso le promesse che possiamo mantenere. In Italia tutti sanno che giocare ad Ascoli è importante, ha una proprietà solida, riconosciuta da tutti e poi un appeal importante dovuto al nome”.
IL MISTER E’ CARICO – A presentarsi per ultimo è stato mister Aglietti, che sarà affiancato dall’allenatore in seconda Simone Masi e dal preparatore atletico Daniele Sorbello. Confermati il preparatore dei portieri Vallesi, l’analista tattico Vagnini, il preparatore Arpili e l’addetto al recupero infortunati Amadio. “Penso di aver trovato la piazza giusta, dalle grandi tradizioni, dal passato importante e ho la sensazione che si possa fare molto bene in una società che può diventare all’avanguardia – ha detto il neo tecnico – Con il ds ho una visione del calcio univoca, ma parlare di singoli in questo momento mi sembra prematuro. Il settore che avrebbe bisogno di maggiori cure è la difesa, mentre centrocampo e attacco penso che saranno a posto con pochi accorgimenti. Poi parleremo coi giocatori sotto contratto per renderci conto delle motivazioni che hanno. Il nostro obiettivo primario è la salvezza tranquilla, ma attraverso un buon calcio perché è anche giusto che i tifosi si divertano a guardarci giocare; la squadra deve avere un’identità e una mentalità. Dovremo curare anche l’atteggiamento, spesso la squadra lo scorso anno ha chiuso le gare in inferiorità numerica a causa di proteste e questo va assolutamente evitato”.