Cari Amici, venerdì 20 maggio sarà nostra ospite per una serata speciale la scrittrice Isabella Pedicini che ci delizierà con una presentazione in libreria a cui seguirà una cena/showcooking presso il ristorante Kursaal. Per i partecipanti alla cena presso il kursaal il libro della nostra protagonista (potranno scegliere tra “Ricette umorali” volume 1 o volume 2) sarà incluso nel menù come “doggy-bag” davvero speciale e letteraria.
L’occasione è ghiotta perché permette in una serata di fare indigestione di prelibatezze, di accompagnare tutte le portate con la degustazione dei vini Velenosi, e, in più, di scoprire una scrittrice eclettica e simpaticissima. Isabella Pedicini infatti è una storica dell’arte e una insegnante che in due surreali raccolte ha cercato di trasformare tutti i nostri sentimenti, stati d’animo e alti e bassi in espressioni culinarie. Attraverso piatti della tradizione ma anche inaspettati snack ci mostra le gioie e i dolori del nostro quotidiano quando una girella può diventare un’ancora di salvezza durante un pomeriggio di solitudine e uno Spritz il simbolo stesso della allegra e ciarliera presenza delle amiche più care.
Come avrete capito bene venerdì abbiamo serie intenzioni di giocare un po’ con una delle mode più diffuse degli ultimi anni. In un mondo in cui tutti sono super-chef e in cui ogni cena sembra costretta a subire il severo giudizio del “Cracco” di turno, riscopriremo i piaceri di chi cucina per sforare le piccole insicurezze della vita, giocando con i sapori e i sentimenti. Di fronte a una così curiosa lezione di cucina non posso che proporre, oltre che la lettura dei libri di Isabella Pedicini, alcuni volumi dedicati proprio al rapporto tra anima letteraria e corpo mangereccio.
Ecco dunque i miei piccoli consigli:
Un piccolo capolavoro: L’inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimee Bender. Se cucini con un dolore nel cuore il dolore si confonde con il sapore. Una famiglia con un segreto e una donna che sente i sapori dell’anima.
Proseguo segnalando “un filo d’olio” di Simonetta Agnello Hornby. La cucina della nonna è un luogo dove respiri le tue radici. Le sue ricette ti sono affini come antenati di cui conosci i tratti. Bellissimo tributo alla memoria del gusto.
Per concludere almeno uno chef vero lo devo inserire. Metto il più simpatico e sanguigno. Cannavacciuolo che ci ricorda che “Il piatto forte è l’emozione”. Perché come dicevano le mamme e le nonne l’ingrediente segreto è l’amore.