ASCOLI PICENO – La città torna ad essere invasa dagli studenti, in questi giorni, con l’avvio della nuova stagione del turismo scolastico che porterà 1500 presenze nel Piceno entro il mese di maggio.
I PACCHETTI SCUOLA – Proprio in questi giorni, grazie ai pacchetti proposti dal Gruppo Giocamondo nell’ambito della promozione del segmento del turismo scolastico, il capoluogo piceno ed altre località della provincia (tra cui San Benedetto e Offida) sono state invase da diverse centinaia di studenti delle scuole elementari, medie e superiori di ogni parte d’Italia. Studenti che, considerando gli arrivi previsti anche nei prossimi giorni, saranno complessivamente 500 in questa prima fase, per un totale di 25 classi cui si aggiungono 50 docenti-accompagnatori. Numeri destinati a crescere ulteriormente nei prossimi mesi.
LE VISITE – Le classi già arrivate hanno potuto visitare il centro storico di Ascoli a bordo del trenino turistico “Ascoli Explorer”, per poi vedere ed apprezzare le altre bellezze del capoluogo, con laboratorio al Forte Malatesta, e degustare le eccellenze culinarie del Piceno. Tappe previste, come detto, anche ad Offida, con il suo caratteristico centro storico, e sulla costa, nella Riviera delle palme, visitando anche il Polo museale delle attività marinare. Il tutto con un costante coinvolgimento degli ospiti attraverso una serie di attività appositamente programmate.
TURISMO SCOLASTICO – E’ iniziato, quindi, il processo di incoming studentesco nel Piceno per il 2016. Il turismo scolastico prevede il coinvolgimento di numerose scuole italiane, grazie all’azione studiata e attivata da Giocamondo attraverso il catalogo “Fuoriclasse”, con notevoli riscontri anche negli scorsi anni, quando migliaia di bambini e ragazzi hanno visitato il territorio ascolano. Complessivamente, nei prossimi mesi si prevedono ancora numerosi arrivi in città che porteranno anche benefici all’economia locale, ma soprattutto veicoleranno il nome e le immagini di Ascoli in tutta Italia generando nuovi flussi turistici proprio attraverso quel “passaparola” interfamiliare che, potenzialmente, è in grado di generare un arrivo delle stesse famiglie, incuriosite, da queste parti.