Saper coniugare abilmente i classici Disney con il grande schermo è stata un’impresa tutt’altro che facile. Chi si è trovato al cinema con l’intento di gustare un film per bambini, divertente ma anche educativo è uscito soddisfatto; ma chi cercava un film più adulto, con risvolti anche psicologici dei vari personaggi non ha avuto rimpianti.
La storia del film è nota; Mowgli, cucciolo d’uomo allevato dai lupi come fosse figlio loro si trova costretto ad abbandonare quella che lui considera la sua casa e la sua famiglia perché Shere- kan, una tigre molto temuta e con un odio sospetto nei suoi confronti, vorrebbe ucciderlo. Assieme alla pantera Baghera che lo ha addestrato e al simpaticissimo orso Baloo viaggeranno alla ricerca del villaggio degli uomini, unico luogo sicuro: ma è davvero quello il suo posto?
Scritto da Justin Marks , Il Libro della Giungla, è un classico film d’avventura, che anziché seguire le orme dark e sontuose di alcune produzioni Disney recenti (un esempio su tutti: Maleficent) punta alla realtà: la paura di crescere, la vera amicizia e il coraggio. Il tutto condito da un ricco cast vocale: Toni Servillo, Neri Marcorè, Giovanna Mezzogiorno fino al graditissimo rientro di Giancarlo Magalli (in grado, con il Re Luigi di bissare la sua prova come Filottete in Hercules). Ma ciò che più conta è il pizzico di magia che rende speciale questa opera, come quando sentiamo Baloo iniziare a canticchiare la celebre ‘Lo stretto indispensabile’.