MONTALTO DELLE MARCHE – E’ di quindici pecore uccise il bilancio di tre attacchi compiuti dai lupi a Montalto delle Marche Monteprandone negli ultimi tre giorni. A denunciarlo è la Coldiretti Ascoli Fermo dopo le segnalazioni giunte da due aziende associate.
GLI ATTACCHI – A Montalto è stata colpita l’impresa di Delio e Quinto Certelli, allevatori già vittime nei mesi scorsi di svariati attacchi. La prima “visita” è stata effettuata nella notte tra l’8 e il 9, con un bilancio di sette animali uccisi. I rilievi effettuati dalla Asur hanno confermato che la modalità dell’attacco è riferibile a un branco di lupi. Questa notte la seconda visita, con altre quattro pecore sbranate, nonostante i due imprenditori avessero cercato di prevenire il fenomeno vegliando a turno nelle vicinanze del gregge. A Centobuchi di Monteprandone i lupi hanno attaccato l’allevamento di Palmarino Losani, produttore di formaggi e “agrichef” ad Expo con la moglie Giovanna in occasione della presenza della Coldiretti ascolana alla kermesse milanese. Qui il bilancio parla di quattro pecore uccise.
COLDIRETTI – “L’aumento della pressione dei lupi e l’annosa e irrisolta questione del proliferare dei cinghiali stanno rendendo sempre più difficile l’attività delle aziende agricole, oggi letteralmente assediate dagli animali selvatici. – accusano Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, e il direttore Alessandro Visotti – A peggiorare la situazione, il fatto che gli indennizzi sono fermi anche a tre-quattro anni fa, senza peraltro coprire che una minima parte del danno, mentre la recente delibera con l’introduzione di un tetto ai risarcimenti, il cosiddetto de minimis, andrà ulteriormente ad aggravare la situazione”.
SERVE UNA SOLUZIONE – La Coldiretti Marche ha incontrato la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini e l’assessore alla caccia Moreno Pieroni, per sollecitare un intervento sul problema, con l’impegno a sbloccare i fondi per le imprese danneggiate e a lasciare aperta la possibilità di risarcire anche le aziende con danni superiori al tetto (che è di 15mila euro in tre anni), operandosi assieme al Ministero delle Politiche agricole affinché l’Ue faccia marcia indietro. Ma si attende anche una risposta sulla a bozza di legge proposta dalla Coldiretti alla Regione Marche per fronteggiare l’emergenza selvatici.