ASCOLI PICENO – Il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo ha incontrato il collega presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino per fare il punto sui progetti riguardanti la viabilità interprovinciale dei due territori. In particolare è stata esaminata, con il supporto dei rispettivi tecnici, la questione della sistemazione del ponte sul Tronto fra Ancarano e Castel di Lama, nel tratto sulla S.P. 3, struttura in mattoni degli anni ’50 dove occorre rifare la piattaforma stradale e installare le barriere di sicurezza.
L’INCONTRO – L’iniziativa si colloca nell’ambito della proficua ed intesa collaborazione instaurata tra i due enti che stanno seguendo in sinergia le potenzialità e le prospettive derivanti dall’approvazione dell’accordo di programma per l’area di crisi complessa Val Tronto – Val Vibrata, la realizzazione del ponte ciclopedonale sul fiume Tronto tra Porto D’Ascoli e Martinsicuro ed altri importanti problematiche riguardanti la mobilità.
PER LE MARCHE – “Le nostre due Province stanno lavorando insieme con grande incisività – evidenzia il presidente Paolo D’Erasmo – intanto abbiamo raggiunto un accordo per la sistemazione del ponte, un impegno di 250 mila euro che sarà sostenuto con risorse individuate nei propri bilanci dalle due Province. Già la prossima settimana i tecnici delle dei due Enti faranno un sopralluogo congiunto sul ponte per poi giungere alla sottoscrizione di una convenzione per definire nei dettagli l’intervento. La Provincia di Ascoli si occuperà della progettazione e farà da Stazione Unica Appaltante per l’opera”.
PER L’ABRUZZO – “Abbiamo anche esaminato il tracciato della pedemontana lato teramano e lato ascolano – spiega il presidente della Provincia di Teramo Di Sabatino – i marchigiani hanno già realizzato undici dei cinquantacinque chilometri della cosiddetta “Mezzina” e hanno in progettazione la tratta Salaria – Offida. Noi, come noto, siamo arrivati a Floriano di Campli e dovremmo proseguire fino alla Bonifica del Tronto con una spesa di circa 50 milioni di euro. Finanziamenti da trovare, certo, ma il fronte comune e il riconoscimento dell’area di crisi complessa rende questo obiettivo meno lontano”.