ASCOLI PICENO – Ascoli Piceno torna a svuotarsi. Dopo l’inversione di tendenza infatti del 2013, dove il saldo era in positivo, torna a segnare il segno meno l’indicatore Istat circa la situazione demografica della città come nello scorso anno. Se nel 2013 gli abitanti nel capoluogo piceno erano 50.079 e a dicembre 2014 49.875 a settembre 2015, secondo l’istituto di statistica nazionale, i residenti sono scesi a 49.519, 356 in meno del 2014 ben 560 in meno del 2013. Un decremento dovuto al contemporaneo andamento negativo delle due voci che determinano il totale finale: quello del rapporto tra nascite e decessi e quello tra chi prende la residenza in città e chi invece la cancella.
SEMPRE MENO NASCITE – Ad Ascoli si fanno sempre meno figli. Parziale consolazione è il fatto che questo è una tendenza comune in tutta Italia. I nati nel 2015 fino a settembre sono stati 219, contro i 488 decessi, con una differenza quindi di 269 persone. Nel 2014 lo scarto era di 239 mentre nel 2013 di 214. Confermata quindi la tendenza che vede sempre meno nascite sotto le Cento Torri visto che difficilmente nei tre mesi mancanti si registreranno i 344 fiocchi azzurri o rosa del 2014, dato comunque sempre basso. L’andamento quindi spinge verso una città sempre più con l’età media alta, anche qui in media con i preoccupanti dati nazionali.
PIU’ PARTENZE CHE ARRIVI – Anche l’altro maggiore indicatore dell’andamento demografico, ovvero il rapporto tra chi si iscrive nei registri comunali e chi si cancella, è in negativo. Nei primi nove mesi del 2015 infatti, a fronte di 858 persone che hanno preso residenza ad Ascoli, ne sono state ben 1229 che invece hanno abbandonato il capoluogo. Tra le persone arrivate in città sono 117, un numero abbastanza basso, quelle provenienti dall’estero mentre sono stati 79 gli ascolani che hanno deciso di trasferirsi oltre confine.
LA FOTOGRAFIA DELLA CITTA’ – L’esamina dei dati forniti dall’Istat fotografano una città che tende ad invecchiarsi e a spopolarsi. La scarsa natalità, dovuta anche ai pochi stranieri presenti che invece nelle altre città dove sono in numero maggiore danno una grossa mano a riguardo, e il progressivo abbandono da parte dei più giovani sono un campanello d’allarme per Ascoli. Indubbiamente la crisi economica ha pesato nel favorire soprattutto lo spostamento verso i comuni limitrofi, dove gli affitti sono meno cari e acquistare una casa è più economico, ma c’è una buona fetta di persone che hanno proprio abbandonato il Piceno scegliendo altri lidi italiani se non proprio altre nazioni. Dati questi che fanno riflettere, una città che perde la capacità di trattenere i più giovani non è una città che può avere un futuro roseo.