Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Questi i risultati dell’indagine dell’Università Politecnica e di Unioncamere Marche. Molto più elevato il numero delle imprese che hanno investito in tecnologie “green” dal 2008 fino al 2014. Sono 10.340, pari al 21,8 per cento delle imprese marchigiane con dipendenti. Ben l’80 per cento ha effettuato investimenti per ridurre i consumi di materie prime e di energia, il 19 per cento ha investito sulla sostenibilità del processo produttivo e il 12,3 per cento sul prodotto o servizio offerto. Sono alcuni dei dati contenuti nell’indagine “Evoluzione delle prospettive di sviluppo delle start up innovative nelle Marche”, realizzata dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l’Unioncamere Marche.

LE START UP – Secondo lo studio dell’Università Politecnica e di Unioncamere, le start up marchigiane sono imprese che hanno come oggetto sociale lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e sono altamente competitive anche verso i mercati esteri. A ottobre del 2015 erano 210 ed alla fine dell’anno erano già diventate 240. Una crescita continua rispetto alle 82 del 2013 ed alle 145 dell’anno scorso. L’analisi descrive un microcosmo giovane, dinamico, che rischia in proprio. Per continuare a stare sul mercato e svilupparsi sono consapevoli di non poter smettere di innovare: la maggioranza di loro ha già deciso di mettere in campo nuovi investimenti, essenzialmente per la realizzazione di nuovi prodotti o servizi a elevato contenuto tecnologico.

LE CARATTERISTICHE – Le start up marchigiane si concentrano sopratutto nei servizi di informazione e comunicazione (62) e nella ricerca e sviluppo (36), meccanica (10) e servizi di supporto alle imprese (10). Una start up, per essere considerata innovativa, deve avere meno di quattro anni di attività ed un fatturato annuo inferiore ai 5 milioni di euro. Inoltre almeno il 15 per cento delle spese debbono essere ascrivibili ad attività di ricerca e sviluppo. O, in alternativa, almeno un terzo della forza lavoro complessiva deve essere costituita da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori oppure almeno i due terzi devono avere una laurea .

TAG: , , , , ,