ASCOLI PICENO – I comitati di Tutela Colline Picene, Tutela del Bretta e Ci RifiutiAmo hanno incontrato il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo per affrontare molte delle questioni ed esigenze rappresentate dai cittadini con riguardo, in particolare, all’istanza di indagini epidemiologiche nella Valle dell’alto Bretta. Su questo il Presidente D’Erasmo – quale Presidente dell’Ata rifiuti – ha già avviato formali contatti e richieste all’Asur 5 per realizzazione di tali monitoraggi, che non solo riguarderanno l’ex discarica Ipgi, la discarica Geta, ma anche le aree contermini a Relluce. Le modalità tecnico-operative di svolgimento delle indagini epidemiologiche saranno anche portate all’attenzione dell’Ata rifiuti e comunicate tempestivamente ai comitati dei cittadini.
“L’indagine epidemiologica – spiega il Presidente D’Erasmo – rappresenta un approfondimento puntuale e scientifico già pianificato dalla Provincia e dall’ATA che, oltre a costituire un importante segnale di attenzione verso la salute dei cittadini e la tutela ambientale, rappresenterà uno strumento utile nella programmazione del Piano d’Ambito che si andrà a redigere, per contemperare il rispetto assoluto delle condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria con l’economicità e la fattibilità degli interventi”.
Per quanto concerne il Piano d’Ambito, sollecitato dai comitati dei cittadini, sono state già indicati dall’Ata gli indirizzi generali per la sua redazione attraverso un gruppo di lavoro costituito all’interno dei Servizi dell’Ente Provincia. Intanto è già iniziata la fase di raccolta e di contributo di idee da parte di associazioni, degli enti e degli operatori: un percorso complesso che, durerà circa un anno e sarà portato avanti con trasparenza e nella più ampia disponibilità a far partecipare con le modalità opportune e consentite dalla normativa tutti i soggetti interessati e gli attori dello sviluppo locale. La Provincia ricorda l’impegno in un’intensa e costante attività di controllo e di monitoraggio nell’ambito delle sue competenze in materia ambientale che ha portato, tra l’altro, con numerose diffide a fare adempiere alla copertura definitiva delle vasche esaurite 2 e 3 di Relluce e all’attivazione dei lavori per la copertura definitiva della vasca 4 con indubbi vantaggi in termini di miglioramenti ambientali.