Cari risparmiatori creativi, sono giorni che canticchio il ritornello di una nota canzone di David Bowie: “we can be heroes, just for one day”. E’ ritornata sulle mie labbra con il triste annuncio della scomparsa dell’eclettico Thin White Duke. Non so perché, ma riesce a infondermi una strana energia, la convinzione che ognuno può essere, anche per un solo giorno, eroe di se stesso prima degli altri. Spesso ci poniamo degli obiettivi sentimentali, comportamentali o professionali che sono umanamente ambiziosi. Si tratta di mete che agogniamo intimamente, consistono in destinazioni impervie eppure strabilianti che desideriamo raggiungere per assaporare quell’incantevole sensazione che è la fierezza. Bisogna avere l’onesta morale di riconoscere le proprie lacune, ma il coraggio di usare tale senso di incompletezza per motivare se stessi. E’ necessario riconoscere e sviluppare le proprie potenzialità antropiche e creative, senza imporre schemi in grado di intrappolare la maturazione dei processi cognitivi e l’affermarsi della consapevolezza che si può essere eroi, anche per un solo giorno.
IL MOTTO DELLA SETTIMANA – Anche io, di tanto in tanto, sono d’accordo con Oriana Fallaci: “La fiaba dell’eroe non si esaurisce col gran gesto che lo rivela al mondo. Sia nelle leggende che nella vita, il gran gesto non costituisce che l’inizio dell’avventura, l’avvio della missione. Ad esso segue il periodo delle grandi prove, poi il ritorno al villaggio o alla normalità, poi la sfida finale dietro cui si nasconde l’insidia della morte sempre evitata. Il periodo delle grandi prove è il più lungo, forse il più difficile. E lo è perché, durante quello, l’eroe si trova completamente abbandonato a se stesso, irresistibilmente esposto alla tentazione di arrendersi, e tutto congiura contro di lui: l’oblio degli altri, la solitudine esasperata, il rinnovarsi monotono delle sofferenze. Ma guai se egli non supera quel secondo esame, guai se non resiste, se cede: il gran gesto che lo rivelò diventa inutile e la missione fallisce”.
STAR GAMES – George Bernard Shaw scrisse: “L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare”. Allora un buon elisir di lunga vita potrete trovarlo presso il centro commerciale Città delle Stelle di Ascoli Piceno, il quale in sinergia con l’associazione culturale Next e l’associazione ludica The Rolling Gamers organizzerà un fine settimana all’insegna del gioco. Grazie a loro nascerà lo Star Games. Sabato 16 gennaio dalle ore 10 alle 21 l’area ex Game Seven (piano terra, lato est) si trasformerà in uno spazio ludico con tornei e giochi di carte, di ruolo, da tavolo e miniature. Il tutto sarà arricchito dalla presenza di stand tematici con gadgets, fumetti ed informazioni sulle attività e sulle associazioni presenti. Domenica 17 alle ore 16 si terrà anche una sfilata in cosplay e si proseguirà alle ore 18 nella piazza di Città delle Stelle con il concerto delle vostre sigle animate preferite grazie alla cartoon band Puff Purple. Oltre alle due associazioni promotrici saranno presenti all’evento Star Games: l’associazione Spazio Ludico con diversi giochi da tavolo; l’associazione Torre Nera con il gioco di miniature Warhammer 40000; lo stand Maky art Work con miniature da montare e dipingere; Non solo edicola con torneo di Force of Will; l’associazione La tana dei Goblin di Pescara con giochi da tavolo; l’associazione Scacchi Offida con tornei junior e senior di scacchi; l’associazione sportiva Blackwater TST con i loro set e lo stand reclutativo per il softair; lo stand Maki Creazioni con gadges nerd provenienti da anime, serie televisive e film; la Giantymir con le loro creazioni personalizzate di film, anime e games; la fumetteria Matrix con fumetti, action figures e gadgets; Vendilo di Ascoli Piceno con tutte le novità di giochi da tavolo e infine Terabyte Solutions con tutte le news informatiche di Msi, Cooler Master e una chicca assoluta nel campo del modding.
UN REGALO PER MELO – Ne Il piccolo principe Antoine Marie Roger de Saint-Exupèry scrisse: “Solo i bambini sanno quello che cercano”. Sabato 16 gennaio alle ore 17 presso il Palafolli di Ascoli Piceno, la Compagnia dei folli e il Laboratorio Minimo Teatro presenteranno Un regalo per Melo, uno spettacolo che godrà della sapiente regia di Paolo Lucidi e Valerio Ameli e vi farà penetrare la citazione dello scrittore lionese che ha illuminato intere generazioni. Difatti i presenti avranno l’opportunità di vivere le avventure di un bambino che spinto dalla curiosità, decide di capire “cosa farà da grande”, forse anche un po’ per accontentare gli adulti che spesso gli chiedono cosa vuole diventare. Melo prende la “questione” molto, forse anche troppo sul serio e decide di scoprire quale sarà il suo lavoro. Inizia così una divertente, scoppiettante e improbabile sfilata di lavori, ma, soprattutto, di strani personaggi che trascinano il piccolo Melo dagli abissi dell’oceano ai saloni di bellezza, facendolo diventare il protagonista indiscusso di situazioni paradossali. Melo cerca con la leggerezza e l’entusiasmo dei bambini. Prova, sbaglia, inciampa, si scoraggia, ma sempre e comunque riprova e soprattutto ride e fa ridere. La storia racconta la ricerca del proprio io, invita i grandi a non caricare di aspettative ed ansia i più piccoli, mostra come chi ha il coraggio (e a volte l’incoscienza) di provare, di inciampare nell’errore, trova naturalmente la propria strada da percorrere. Melo inizia la sua ricerca dagli abissi del mare… chi incontrerà? Il costo del biglietto sarà di € 4 per i ragazzi e € 6 per gli adulti.
GLI EROI SONO GLI EROI – Mercoledì 20 gennaio dalle ore 17 alle ore 19 presso la libreria Rinascita di Ascoli Piceno si terrà la presentazione del libro Gli eroi sono gli eroi di Mariagiorgia Ulbar. Le parole che descrivono con disarmante consapevolezza l’ultima fatica della poetessa teramana sono un invito a conoscere il disorientamento di un’intera generazione: “Un senso di perenne movimento, con i piedi pesanti, con la mappa, tra morti sotto terra e steli stese, per spiagge di lamiere e tubi, sotto dighe che tolgono il respiro, o là dove la pioggia allaga e non si è più in grado di trovare / il punto in cui finisce l’acqua / del mare e dall’aria si divide. Dove non c’è più modo di sapere / se è bonaccia o burrasca in queste ore. Un senso d’emergenza: dobbiamo forse mettere in un sacchetto il nostro oro / se dovesse servirci all’improvviso / per mangiare, lasciare un posto troppo buio, / salvarti da qualcuno, passare le frontiere nottetempo. Camminando su un terreno noto, ma pieno di sprofondamenti, cuniculi, buchi, vediamo fiumi scomparire e poi riaffiorare, sentiamo invocare un tu che è scomparso e ora occupa uno spazio molto più grande di quello che compete ai vivi. È forse un uomo che si incontra nel minuto / di una svolta, / poggiato con la schiena a una colonna, / che porta negli occhiali il tempo grande / dei libri, delle pietre, delle piante, / che mangia miele così come mangia chiodi. E lei, cercatrice di disturbi, terra desolata isolata sprofondata, potrebbe fare sconsiderate cose / amare mai mai / o amare sempre sempre / e essere comunque qui presente. Con una musica volutamente disarmonica, con un ritmo di inarcature e frenate, questi versi di bellezza estrema e tangibile, quasi materica, toccano, colpiscono, a tratti accarezzano”. L’ingresso è gratuito.
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