ASCOLI PICENO – Un capriolo ferito ha mobilitato alcuni abitanti del quartiere della Piazzarola; l’animale era inseguito da un grosso cane nero in un giardino privato. Chiesto immediatamente l’intervento di alcuni attivisti di Legambiente che si sono subito recati nel giardino per valutare la situazione.
IL CAPRIOLO FERITO – Una volta constatato che il capriolo era gravemente ferito, Legambiente Ascoli ha subito avvertito alcuni volontari dell’Associazione Ambiente e Salute nel Piceno che si sono subito attivati per salvare il povero animale. Nel frattempo era stata avvertita la Forestale, che però non è potuta intervenire per mancanza di una pattuglia sul posto, i Vigili Urbani e la Polizia Provinciale che hanno raggiunto la zona dopo circa mezz’ora. I volontari hanno quindi catturato l’animale ferito, lo hanno avvolto in una coperta e trasportato accompagnati da un agente della Polizia Provinciale da un veterinario della zona per un primo soccorso, ma il veterinario dopo aver constatato le ferite gravissime riportate dall’animale nella parte posteriore del corpo a causa dei morsi del cane, non ha potuto fare altro che sopprimerlo con un’iniezione letale per evitare inutili sofferenze.
PROVVEDERE AL PIU’ PRESTO – “L’episodio ripropone in tutta la sua drammaticità la situazione gravissima in cui versa il nostro territorio. Ormai la Forestale non esiste più, i suoi uomini non possono più intervenire in casi come questo, e chi si trova a dover soccorrere un animale ferito non sa più a che santo deve rivolgersi. – scrivono Legambiente AP e l’Associazione Ambiente e Salute – Chiediamo ai politici locali e nazionali di adoperarsi affinché si ponga rimedio a questa situazione di vero e proprio smantellamento di una struttura che ha sempre avuto una sua funzione utilissima sul territorio, vuoi per quanto riguarda la repressione dei reati ambientali, vuoi per quanto riguarda il soccorso agli animali selvatici feriti. Inoltre occorre individuare al più presto questi individui irresponsabili che non custodiscono adeguatamente cani così feroci che rappresentano un pericolo gravissimo per l’incolumità delle persone”.