ASCOLI PICENO – L’On. Luciano Agostini del Partito Democratico ha voluto rispondere alla seconda inaugurazione del Polo Universitario, tenutasi in occasione della cerimonia di inizio dell’anno accademico, ricordando che sono stati impiegati sedici anni per il completamento dei lavori che gli studenti così come la collettività ascolana attendevano dal giugno 2000.
UN RITARDO DI SEDICI ANNI – Durante la conferenza stampa tenutasi presso la sede ascolana del Partito Democratico, l’On. Luciano Agostini ha tenuto a precisare che i finanziamenti di 8.500.000 € furono deliberati proprio nell’anno in cui fu eletto al Consiglio Regionale delle Marche, in quanto la realizzazione del Polo fu considerata un’opera di alta valenza territoriale. Rispetto ai lavori di recupero del Sestiere di Porta Solestà proposti dal Comune di Ascoli Piceno, Agostini decise di destinare i fondi sui PRUSST alla realizzazione di una nuova struttura necessaria per l’insediamento dell’Università in città.
“Io non posso definire quanta opacità ci sia stata in questa vicenda, è stata talmente imbrogliata e complicata che forse nemmeno Cantone riuscirebbe a ricomporla. Fatto sta che sono stati impiegati sedici anni” ha ribadito l’onorevole “e nel frattempo si è perso il treno che passava per l’insediamento definitivo dell’università. Se i lavori fossero iniziati per tempo, ora l’opera sarebbe del tutto completa con costi di attuazione minori”. Ha inoltre sottolineato: “se fossi un magistrato della Corte dei Conti, un minimo di riflessione sul fatto che un bene immobile di proprietà della Regione, in quanto sede di alcuni uffici dell’Asur, sia stato acquistato con i fondi della stessa, la farei. In definitiva la Regione si è ritrovata senza un edificio e con 2.000.000 € dati per restaurare un’opera che era di sua appartenenza. Pertanto questa è la fine di un’amara vicenda e non motivo di festeggiamenti, poiché nel corso degli anni si sono perse delle grandi opportunità. Detto questo, dal momento che l’Università è una delle agenzie più importanti per la ripresa economica e lo sviluppo del territorio, credo che tutti dobbiamo contribuire affinché l’opera venga il più rapidamente possibile completata. Da questo punto di vista mi impegno e dico al sindaco Castelli che ci sono alcune forme di finanziamento importanti. Una per tutte: l’8×1000. Offro la mia disponibilità a parlare con il governo per avere tutto o in parte il denaro per il compimento dell’opera a patto che non si impieghino altri sedici anni”.