ASCOLI PICENO – “Consigliera comunale, Consigliera provinciale (con delega all’edilizia scolastica), titolare di presidenza di un Istituto scolastico a Civitanova, reggente di un Istituto ad Ascoli ed ora anche cantore. Non c’è che dire. Valentina Bellini è una donna dai mille impegni. Anzi. Mille e uno perché ora è anche cantore del presidente D’Erasmo”. Il consigliere regionale Piero Celani non usa eufemismi sulla consigliera Bellini in merito alla Provincia di Ascoli Piceno e alla difficile situazione economica che l’ente sta vivendo.
LA NOTA DI CELANI – “Grazie alla titanica impresa di D’Erasmo la Provincia ha evitato il fallimento. Le casse provinciali, ci dice la bi-consigliera e bi-dirigente scolastico, erano un disastro, “ormai in dissesto”. Celani, ci fa sapere la Bellini, “ha nascosto i macelli sotto il tappeto e se ne è lavato le mani, abbandonando la nave che affondava…”. E allora vediamo un po’ di ricordare alcuni dati e alcune cifre. Al nostro arrivo in Provincia abbiamo trovato 80 milioni di debiti. E chi ha amministrato negli anni precedenti la Provincia? Toh! Il Partito Democratico con dieci anni di Colonnella prima e cinque di Rossi poi. Durante la nostra amministrazione abbiamo dovuto riconoscere circa 22 milioni di debiti fuori bilancio. Non passava mese che non ne saltassero fuori di nuovi. E chi ha amministrato negli anni precedenti la Provincia? Il Partito Democratico con dieci anni di Colonnella prima e cinque di Rossi poi. La nostra amministrazione, quella del tanto vituperato centrodestra, ha invece ridotto lo stok del debito. Una montagna di debiti. Legga ovviamente, se ha tempo, i bilanci di quegli anni tutti targati PD. Col piano di risanamento, il nostro, abbiamo recuperato crediti nei vari ministeri per oltre 13 milioni e l’abbiamo fatto approvare dalla Corte dei Conti e dal Ministero dell’Interno, altrimenti il default sarebbe arrivato nel 2011. La provincia di Ascoli che abbiamo ereditato dalla sinistra è quella che la stessa sinistra ha voluto dividere con Fermo. Una separazione che il centrodestra ha sempre paventata per i costi, e i fatti hanno poi confermato questa nostra visione. Intanto dal cappello a cilindro di D’Erasmo escono due nuove chicche: la vendita dell’hotel Marche e di due piani di palazzo S. Filippo. Due piani di palazzo S. Filippo? E che ne facciamo? Appartamenti? Quello che fu un convento edificato nel XVII secolo, appartenuto alla congregazione dei Filippini, ora ridotto a palazzo di civile abitazione. Ma, ancora più interessante, la destinazione dell’Hotel Marche. Nessuno ha risposto alla vendita. Vien voglia di dire: meno male. Eppure la consigliera comunale, consigliera provinciale (con delega all’edilizia scolastica), titolare di presidenza di un Istituto a Civitanova, reggente di un Istituto ad Ascoli ed ora anche cantore, Valentina Bellini, specie nel suo duplice ruolo di insegnante dovrebbe sapere che annesso all’Hotel Marche c’è, e non a caso, una scuola: l’istituto alberghiero. E in caso di vendita dove ha previsto la Bellini, nel suo piano di accorpamento, la possibilità per i ragazzi di fare formazione, oppure dal solito cilindro ha trovato i fondi per costruire un nuovo istituto alberghiero, con annessi servizi? E nel caso, speriamolo, che l’hotel Marche non trovi acquirenti e continui ad ospitare questa scuola quanti soldi, sempre la Bellini, ha previsto per potenziare, sia la scuola, un’eccellenza per la città di Ascoli, e sia l’albergo? O tutti i fondi del “florido bilancio provinciale” andranno per la formazione del mega complesso scolastico ITCG “Umberto I” – IPSIA “Sacconi”– Liceo Artistico “O.Licini?”.