Il titolo di questo post è una citazione di Claudel, famoso drammaturgo e scrittore francese. L’ho scelta come titolo per un ciclo di incontri che si svolgeranno a Rinascita e che avranno come protagonisti alcuni nomi davvero speciali. Sebbene l’incontro che avevamo programmato per questa settimana, dedicato a Moni Ovadia, è stato rimandato per un suo problema di salute, credo che questo post possa comunque essere condiviso con voi, perché il tema della dignità non credo possa essere legato solo ad un evento, no?
Innanzitutto spiego la frase scelta: è una frase illuminante perché in poche parole racchiude il senso stesso del valore della vita umana. Il singolo individuo non è sommabile o interscambiabile e nessuna società per il benessere del gruppo può sacrificare il diritto del singolo (a meno di diventare un totalitarismo). La vita di ciascuno e il suo essere libero non può essere negoziata. Ecco perché la dignità non ha plurale, è un po’ come L’Altro di Levinas, come il “tu” che si rivela al mio io come irriducibile, diverso, e, perciò, espressione del mio essere responsabile. Si tratta di temi complessi che ci obbligano a una presa di coscienza severa.
Ecco dunque una breve lista di titoli che credo siano utili. Oltre al bellissimo libro di Moni, “Madre Dignità” che speriamo di poter presto ri-proporre in una presentazione in Libreria (il tempo di rimettere in piedi l’instancabile cantore dell’ “Altro”),
vi segnalo un bel testo di Eugenio Borgna “La dignità ferita” dedicato alla fragilità della psiche umana e alla sua bellezza. Proseguo poi con una poetessa che amo molto e che è, a mio giudizio, il simbolo della dignità: Alda Merini di cui segnalo la raccolta “Fiore di Poesia”.
A concludere questa breve ma densa carrellata un libro particolare: “la comunità che viene” di Giorgio Agamben. Si tratta di una lettura profonda ma sicuramente importante per capire tanto di noi e del nostro modo di “essere nel mondo”.
A presto e scrivetemi su info@bibliodiversita.it