ASCOLI PICENO – Creare una filiera di legno di castagno di qualità da utilizzare per gli arredi urbani della nostra provincia. Durante l’incontro ad Arquata, è emersa questa proposta per rilanciare la produzione nel settore, nell’ambito del piano di sviluppo per la montagna picena, favorendo l’ingresso dei giovani e promuovere nuovi modelli imprenditoriali con il coinvolgimento attivo dei proprietari dei boschi.
IL LEGNO DI CASTAGNO – “Con quasi due aziende su tre costrette a chiudere i battenti nello spazio degli ultimi dieci anni, il rilancio occupazionale delle zone interne passa dalla capacità di tornare a valorizzare le risorse della montagna, partendo ovviamente da quelle forestali – ha spiegato Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo -. La castanicoltura, in particolare, che vede proprio il Piceno leader delle Marche,può rappresentare un’opportunità importante in tale direzione, ma per sfruttarla occorre favorire l’aggregazione per poter essere presenti sul mercato”. Secondo quanto spiegato dal professor Carlo Urbinati, dell’Università Politecnica delle Marche, il legno di castagno ha caratteristiche di altissimo pregio e sarebbe possibile sviluppare proprio nel Piceno una filiera corta, utilizzando le risorse già presenti, per la fornitura di prodotto per gli arredi urbani, magari a partire da quelli balneari, puntando anche sugli appalti verdi. Tra l’altro proprio nel Piceno si trova larga parte dei 4600 ettari di castagneti da legno presenti della regione,oltre al 95 per cento dei castagni da frutto. Un’opportunità importante in tale direzione potrebbe venire dal nuovo Piano di sviluppo rurale, come ha ricordato Andrea Montresor, della Coldiretti Marche.
I CASTAGNETI – Ma l’incontro ha consentito anche di parlare della situazione dei castagneti, a cominciare dal censimento illustrato da Emidia Santini, tecnico forestale e giovane imprenditrice agricola, oltre ai problemi causati dal cinipide, il parassita cinese che attacca gli alberi, che quest’anno ha visto finalmente un miglioramento, seppur parziale, della situazione, grazie ai lanci effettuati del Torymus sinesis. Ai lavori, aperti dal sindaco di Arquata, Domenico Pala, hanno preso parte Marina Valentini, del Gal Piceno, Gabriele Guidi (Corpo forestale dello Stato), Lorenzo Bisogni del Servizio Agricoltura della Regione Marche, Sandro Nardi dell’Assam e il conigliere regionale Piero Celani.