ANCONA – Il consigliere regionale Piero Celani (Forza Italia) denuncia la sua preoccupazione e quella dei tanti risparmiatori a proposito del salvataggio di Banca Marche. “Ritengo completamente fuori luogo l’ottimismo e la soddisfazione esternata pubblicamente da molti politici marchigiani, in particolare appartenenti al Partito Democratico, e da qualche imprenditore a loro vicino, – commenta – all’indomani della notizia relativa al via libera del fondo interbancario al salvataggio delle tre banche in crisi, tra cui spicca Banca Marche”.
LE PERPLESSITA’ – “Per Banca Marche, – continua Celani – l’ipotesi di convertire parti delle risorse necessarie (circa 1.5 miliardi di euro) da obbligazioni in azioni sussiste ancora, anzi è sempre più vicina con buona pace dei cittadini risparmiatori, le imprese e i piccoli azionisti”. Emerge, inoltre, il dubbio sulle motivazioni che spingerebbero il fondo interbancario ad attendere il nuovo anno per intervenire, quando entrerà in vigore la direttiva Brrd che obbligherà anche gli azionisti e i risparmiatori a partecipare al salvataggio.
QUALI RESPONSABILITA’ – “I vertici della Regione Marche, non possono continuare ad essere silenti e trincerarsi dietro un cauto ottimismo – prosegue il consigliere -. Chi politicamente ha già sbagliato una volta non controllando la Banca del territorio, rischia di commettere un altro errore ancora più grande facendo pagare il prezzo di tutto ciò a un territorio, quello marchigiano, e in particolare quello Piceno già messo in ginocchio da una crisi di sistema che non accenna ad allentare. Mi aspetto che Banca d’Italia e Governo Regionale facciano una seria indagine per capire in quali territori della Regione, la gestione di Banca Marche negli anni passati sia stata meno responsabile o, se volete, più allegra”.