ASCOLI PICENO – Il Dipartimento Sicurezza sul Lavoro di CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno ha analizzato l’elenco del Ministero delle Infrastrutture sull’Anagrafe delle Opere pubbliche Incompiute di interesse nazionale. A oggi risultano 649 le opere pubbliche non completate, dato parziale dal momento che mancano quelli relativi alla Sicilia.
LA SITUAZIONE – Nelle Marche sono 20 le opera incompiute nel 2014, di cui 8 a Pesaro, 4 in Ancona, 3 a Macerata e 3 ad Ascoli. Secondo i dati del Ministero relativi al 2014, nella provincia ascolana risultano sono ancora da terminare il primo stralcio del Belvedere nella sala consiliare del Comune di Folignano, il sottopasso ferroviario a Colli del Tronto e il nuovo polo scolastico comprensivo in zona Ischia a Grottammare. Rispetto all’elenco del 2013 è stato portato a termine i lavori per l’interramento delle reti tecnologiche nel centro storico di Appigno,
IL COMMENTO – “La quasi inconsistenza di questa tipologia di opere nella nostra provincia, nonostante la grande domanda di infrastrutture e opere pubbliche, si scontra con la drammatica crisi presente nella zona. – commenta il Dipartimento Sicurezza Lavoro Cgil Cisl Uil Ascoli Piceno – Carenza che si ripercuote sullo sviluppo del territorio, sulla progettualità, sull’efficienza e sull’occupazione, sul reddito, sulla appetibilità del territorio e verso imprese nuove. La Politica, ad ogni livello, – prosegue – deve porsi il problema dell’efficienza e della sburocratizzazione della pubblica amministrazione e non correre rischi per il mancato utilizzo di fondi europei regionali e nazionali che molte volte non permettono la realizzazione di opere come è successo per il Villaggio Pescatori a San Benedetto”.
CRISI FIGLIA DELLA STESSA CRISI – L’aumento ingiustificato dei costi delle opere, con il relativo ritardo sull’utilizzo delle stesse da parte dalla collettività, l’errata previsione di spesa, gli appalti nella stragrande maggioranza al massimo ribasso sono tra le principali cause dell’interruzione dei lavori. A margine dell’indagine, il dipartimento ascolano ritiene inevitabile investire, a partire dalle opere pubbliche in quanto possono aiutare la ripresa di un settore come quello dell’edilizia, e chiede alla Regione Marche i dovuti controlli affinché la lista delle incompiute di accorci, o meglio, azzeri.