ASCOLI PICENO – L’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali elabora i dati della Cig emessi a luglio 2015 e scatta la fotografia di una regione che tenta di emergere dalla crisi.
I NUMERI DELLA CRISI – Nelle Marche sono 187 le aziende che nel 2015 hanno fatto ricorso alla cassa integrazione; una riduzione dell’11,37% rispetto alle 211 del 2014 che si somma alla diminuzione dei ricorsi per crisi aziendale (-58%). Il rapporto Ires mette in evidenza, però, un sensibile aumento delle crisi per fallimento e gli accordi per contratti di solidarietà. Si dimezzano gli interventi di cassa integrazione straordinaria, circa la metà dei quali interessano la provincia di Ancona (71 aziende), seguono Macerata con 44 aziende, Pesaro Urbino con 42, Fermo con 20 e Ascoli Piceno con 10.
IL COMMENTO CGIL – “Qualche flebile segnale di miglioramento non può essere venduto come la fine della crisi, in considerazione anche del fatto che ormai molti lavoratori sono fuori o stanno per uscire da tutte le coperture di welfare disponibili. – commenta Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil – Il volume delle ore di cassa integrazione nei primi sette mesi del 2015 nelle Marche conferma l’assenza di attività produttiva a zero ore per oltre 16.000 lavoratori, posizioni lavorative che vedono il futuro sempre più incerto e il pericolo reale di perdere definitivamente il proprio lavoro e il sostentamento per le loro famiglie”.
RIEMERGERE DALLA CRISI? – Rimane confermata, comunque, la tendenza alla riduzione delle ore richieste e autorizzate nei primi sette mesi del 2015; l’analisi evidenzia come questa riduzione sia concentrata soprattutto sulla cassa integrazione straordinaria (-39,54%) e quella in deroga (-26,76%), mentre rimarrebbe invariata rispetto l’anno precedente quella ordinaria. Continua, insomma, la lunga onda della crisi e continua a calare il reddito per migliaia di lavoratori marchigiani in cassa integrazione. La situazione si fa più drammatica sul versante dei disoccupati under 24 che nelle Marche sono il 36,4%.