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APPIGNANO DEL TRONTO – È di qualche tempo fa la notizia della possibile costruzione di un impianto eolico a Castignano che, seppur di piccole dimensioni, ha destato preoccupazione per l’impatto ambientale che avrebbe sull’intera zona. Arriva ora una nota della sindaca di Appignano del Tronto, Sara Moreschini, il cui Comune è direttamente interessato poiché al confine con il luogo dove dovrebbe sorgere la pala.

LA NOTA – “Nella seduta del Consiglio comunale di Appignano del Tronto – si legge – tenutasi il 28 luglio, è stata votata all’unanimità una delibera per l’adozione di una variante al piano regolatore per gli impianti eolici in zona agricola. Perché ci siamo posti il problema dell’eolico? Poche settimane fa il sindaco di Castignano ha chiesto un incontro presso il suo Comune ai sindaci confinati, (Appignano del Tronto ed Offida) data la preoccupazione per una pratica presentata presso il suo ufficio tecnico di un impianto eolico in Località Montecalvo (su territorio amministrativo di Castignano, ma di fatto al confine fra i tre comuni)”.

LA VARIANTE URBANISTICA – “Si tratta – spiega Moreschini – di una pala eolica di potenzialità bassissima, minore di 60 kw, che per questa ragione non necessita neppure della valutazione di impatto ambientale, lo chiamano mini-eolico per la bassa potenzialità ma realmente ha un grande impatto visivo (50 metri di altezza); con Lucciarini e Polini abbiamo messo in campo una strategia, abbiamo studiato con i nostri uffici tecnici per trovare delle soluzioni per tutelare la bellezza del nostro territorio. In questa prima fase Appignano del Tronto adottando la variante urbanistica cerca di mettere alcuni ‘paletti’ allo sciupio del territorio e del paesaggio, e già da subito sono scattate le norme di salvaguardia; è stata regolamentata l’installazione in zona agricola, tutelando i manufatti storici extraurbani ed imponendo distanze dai confini per motivi di sicurezza”.

LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO – “Ovviamente – continua – non siamo contro la green economy ma è necessario regolare e gestire meglio questi impianti, perché in nome del green spesso si rovina quello che di verde e bello la natura ha creato; la zona in oggetto è di grande pregio naturale e paesaggistico, con la meravigliosa vista panoramica delle forme di erosione calanchive, del Glacis dell’Ascensione e dei depositi di colle Celestino, un geosito a tutti gli effetti che deve necessariamente essere salvaguardato. Ritengo che la zona non abbia grandissime potenzialità dal punto di vista eolico, addirittura non hanno neppure fatto i dovuti studi con gli anemometri. Perché decidono di fare un investimento tanto grande pur non avendo certezza della potenzialità dei venti? I dubbi sono molti, ma da parte nostra vorremmo una pianificazione più certa che tenga conto delle bellezze dei luoghi e di chi li vive, e li tuteli”.

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