SPINETOLI – Ogni anno, nel piceno, vengono raccolti milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani che per la maggior parte vengono conferiti attraverso la raccolta differenziata “porta a porta” e da alcuni mesi in alcuni Comuni, come Offida, San Benedetto, Grottammare, Monsampolo e Castorano, è partita in via sperimentale il sistema con i mastelli, che prevede la tracciabilità. Grazie a queste pratiche la raccolta differenziata, nel 2014, ha raggiunto punte di 78% a Folignano e 74% a Cupra Marittima. I dati sono stati forniti dal nuovo amministratore delegato dalla Picenambiente Leonardo Collina che, soddisfatto per l’aumento della percentuale indifferenziata – che nel territorio che ha superato il 65% – ha espresso la sua volontà di aumentare sì la quantità ma di puntare anche alla qualità con un livello sempre più alto di indifferenziata senza impurità.
Spesso e volentieri, ancora oggi, però, si sentono affermazioni tipo: “Tutta questa fatica, tutti questi sacchetti (o mastelli) in casa e poi alla fine tutto viene sicuramente mischiato di nuovo e finisce in discarica”. Abbiamo riportato la polemica a Collina che, di tutta risposta, ci ha invitato a verificare di persona cosa davvero succede nella ricicleria della Picenambiente.
VISITA ALLA RICICLERIA DI SPINETOLI – Abbiamo subito accettato e lo scorso 23 giugno ci siamo recati nella struttura in via Piave, a Spinetoli. Entrando dal cancello principale, ci si rende conto immediatamente di quanto sia grande l’area e s’intravedono subito le balle di carta, vetro, plastica e alluminio e i tanti altri materiali trattati, tra i quali anche i rifiuti ingombranti, ben divisi e posizionati all’interno del recinto. Paolo Mercuriali di Picenambiente ci ha accompagnato per tutto il percorso, mentre il responsabile del servizio, Carlo Marcelli, ha risposto alle nostre domande. Abbiamo verificato di persona tutti i passaggi finali della raccolta differenziata, a cominciare da quando il camion della società rientra in sede con il carico e viene posizionato su una pesa. L’autista sale immediatamente in un ufficio per strisciare il badge che identifica il mezzo e e poi precisa chi lo conduce e digita nell’ordine, il codice del rifiuto (carta, plastica e materiali ecc) e quello del Comune di provenienza. Poi scarica il camion e passa il badge di nuovo. La pesata viene registrata nel sistema che indica sia il peso sia la tara. Inoltre viene compilata, sempre dall’autista, anche una scheda cartacea che permette il riscontro ed è fondamentale in caso di errori di digitazione.
COME SI DIVIDE LA DIFFERENZIATA – Nella ricicleria di Spinetoli non entrano né i rifiuti provenienti da cassonetti verdi (indifferenziata) né l’umido, ma solo i sacchi azzurri e quelli gialli e, per alcuni comuni, dove è partita la raccolta tracciabile, il contenuto dei mastelli. Incrociando i dati raccolti dalla ricicleria, in entrata e in uscita, si può vedere la percentuale di riciclo comune per Comune, come quelli che ad esempio abbiamo riportato sopra. I rifiuti, una volta giunti a Spinetoli, vengono infatti trattati differentemente. Per quanto riguarda il sacco azzurro, questo viene aperto manualmente e il materiale viene depositato su un rullo e viene diviso tramite delle calamite e un aspiratore: la prima calamità attira a sé il ferro e l’acciaio, un’altra respinge l’alluminio che p un materiale paramagnetico; infine l’aspiratore separa dal rullo la plastica. Se tutto ciò non bastasse, una persona viene messa al fine del procedimento per togliere le ultime impurità.
Per il sacco giallo il procedimento è diverso, esiste un macchinario che lo disfa e il contenuto finisce direttamente su di un rullo, poi, manualmente, diversi operai dividono la plastica del sacchetto dal contenuto che dovrebbe essere solo carta ma in cui spesso si trovano le cosiddette impurità, un sintomo della poca attenzione dei privati nei confronti della differenziata.
RICICLO DI RISORSE RIUTILIZZABILI – “Le ditte convenzionate che comprano le balle tollerano una percentuale minima di impurità – ci spiega Marcelli – ad esempio l’1% nella carta e al massimo il 20% nel multimateriale. Ed è per questo che vengono effettuate analisi a campione: meno impurità ci sono e più la balla viene pagata”. La convenzione è stipulata grazie all’accordo Anci Conai e la ricicleria di Spinetoli ha rapporti con ditte, accreditate Comieco, Corepla, Cna, Cial, che sono la Cavallari di Senigallia e l’Argeco di Ferrara, le cui attività s’inseriscono nell’ambito della normativa nazionale che prevede il riciclo delle risorse riutilizzabili, allo scopo di ridurre l’impatto ambientale determinato dallo smaltimento indiscriminato dei rifiuti. La ricicleria di Spinetoli è aperta a tutti coloro che volessero visitarla, basta chiamare la Picenabiente per prendere un appuntamento.