LE MARCHE – “Un’altra tegola per le imprese dell’autotrasporto. Non bastasse la crisi che in questi anni ha fatto chiudere centinaia di imprese in tutte le Marche, ora arriva anche la notizia del blocco delle agevolazioni da parte del Governo per le cosiddette deduzioni forfettarie. Una decisione che rischia di far chiudere centinaia di imprese nelle Marche e nella regione sono oltre 4mila le imprese del comparto, il 70% di tipo mono veicolare”. La denuncia arriva da CNA-FITA che lancia l’allarme invitando i parlamentari eletti nelle Marche ad intervenire con urgenza, in particolare presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
BLOCCO DELLE AGEVOLAZIONI – “Alla vigilia delle dichiarazioni dei redditi (modello 740) di migliaia di imprese artigiane dell’autotrasporto (4.161 nelle Marche) – dice il responsabile regionale di Fita-Cna, Riccardo Battisti – apprendiamo infatti che la Ragioneria Generale dello Stato ha bloccato la fruibilità delle agevolazioni relative alle cosiddette deduzioni forfettarie, ritenendo i 60 milioni di euro destinati alla copertura di tale agevolazione non sufficientemente capienti”. Si tratta di deduzioni e crediti d’imposta essenzialmente legati al recupero forfettario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte e che, – secondo Cna – in questa drammatica congiuntura economica, sono spesso la sola voce che consente a migliaia di piccole imprese di sostenere i propri bilanci. Si tratta di fondi senza i quali le piccole imprese, soprattutto quelle monoveicolari (che rappresentano il 70% del trasporto marchigiano), rischiano di chiudere definitivamente. “Siamo stanchi – aggiunge Battisti – di assistere ad una incapacità di programmare e gestire i bisogni e le necessità minime di un settore ridotto così com’è proprio dall’assenza politica di visione, che disattende precisi impegni assunti e continua a favorire le solite lobby. Le soluzioni ci sono, basta trasferire su questa voce di costo fondi destinati ad altri capitoli di spesa, in questo momento non altrettanto prioritari. Se servono ulteriori risorse è da lì che debbono essere trovate. Diversamente sarà certa la proclamazione del fermo nazionale”.