ASCOLI PICENO – Il consiglio provinciale ha approvato il rendiconto di gestione 2014. Il documento conferma in tutta la sua gravità l’emergenza economica e finanziaria che l’Ente attraversa in vista della tappa cruciale dell’approvazione a luglio del bilancio 2015. Si tratta di un passaggio estremamente delicato e complesso non solo per la Provincia picena, ma per tutte le Province d’Italia che si trovano ancora in mezzo al guado e rischiano un default indotto. Continuano infatti ad esercitare, con risorse drasticamente tagliate del 50%, tutte le vecchie funzioni precedenti alla riforma Delrio, che non è mai stata completata ed attuata fino in fondo.
ANCORA TAGLI – In particolare, solo per il 2015 in base al decreto n. 66 del 24 giugno 2014 e alla Legge di Stabilità, sono previsti tagli alla Provincia di Ascoli Piceno per 4,7 milioni di euro, una vera e propria mannaia che, senza gli auspicati ed urgenti correttivi sollecitati a livello nazionale, rischia di minare irrimediabilmente i fragili equilibri finanziari di tutti gli Enti di Area Vasta della penisola. Sono a rischio per la comunità l’erogazione di servizi pubblici essenziali: basti solo pensare che la Provincia si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria di circa 1000 km di strade, oltre la metà in territorio montano e alcune di competenza interprovinciale, che versano in condizioni di grande precarietà. Senza dimenticare la manutenzione dei 22 edifici scolastici di competenza con un patrimonio di 60 mila mq a servizio di una popolazione scolastica di circa 10 mila studenti.
“In pochi mesi di mandato, anche con l’aiuto prezioso dei Comuni, abbiamo recuperato con un’azione tenace risorse pregresse e crediti non esigiti per ben 6,7 milioni di euro – ha evidenziato il presidente D’Erasmo – e continueremo questo impegno straordinario con una serie di attività amministrative e contabili per l’acquisizione di ulteriori fondi. Tuttavia, la nostra Provincia parte da una situazione pesantissima ereditata dalle precedenti amministrazioni con un disavanzo complessivo di 15 milioni di euro, senza contare uno scostamento del piano di riequilibrio di 7,5 milioni e la cancellazione di residui attivi per circa 10 milioni di euro nell’ambito del processo di armonizzazione contabile posto in essere di recente. Se le amministrazioni precedenti si fossero quindi attivate fin da subito per recuperare le somme anticipate dalla Provincia, probabilmente avremmo affrontato questa emergenza in maniera meno traumatica e con minori difficoltà”.
“Ci troviamo pertanto di fronte ad una sfida enorme – ha aggiunto D’Erasmo – che con responsabilità portiamo avanti, ma occorre che il decreto sugli Enti locali venga corretto mettendo nella condizione le Province di continuare a prestare ai cittadini i servizi fondamentali e parliamo di scuole, viabilità, lotta al dissesto idrogeologico, tutela dell’ambiente, gestione dei rifiuti non certo di spese per convegni o promozioni che sono state azzerate, se non vietate dalla normativa. Insieme con i presidenti delle altre Province marchigiane, è stato chiesto un incontro urgente con il presidente Ceriscioli per ottenere dalla Regione il pagamento delle funzioni non fondamentali che dal 1° gennaio 2015 continuano ad essere sostenute dalla Province. Ce la stiamo mettendo tutta per superare l’emergenza di bilancio, ma è necessario che tutti facciano la propria parte a partire dal Governo e dalla Regione per affrontare al meglio la difficile fase di transizione e preservare il benessere dei territori”.