ANCONA – Ha chiesto trecento giorni per dare il primo, sostanziale e concreto segnale di cambiamento promesso in campagna elettorale, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, presentando questa mattina, nella prima seduta consiliare della X legislatura, il programma di governo. E sottolineando, in chiusura, la volontà di “dare spazio e attenzione e anche condivisione ad ogni proposta valida da qualunque forza politica provenga e senza pregiudizi ideologici, nel solo interesse della comunità”. “ Non bisogna rendere sterili le azioni di governo – ha evidenziato – per un mero scontro politico, ma anzi fertilizzare il terreno del dialogo e della partecipazione”. Ricordando poi l’esperienza da sindaco ha infatti proseguito: “perché in fondo ciò che conta davvero per i cittadini è la risoluzione dei loro problemi e una risposta ai bisogni, al di là delle diatribe politiche”. Presidente della nuova assemblea legislativa sarà Antonio Mastrovincenzo.
LA GIUNTA – “Sarà un lavoro molto impegnativo perché partiamo da un contesto difficile e da un bilancio regionale ridotto da 400 milioni a 200, ma contiamo di invertire una tendenza negativa insieme alla squadra di giunta che ho scelto rispettando i criteri di territorialità, genere, competenze a anche sobrietà”. La giunta regionale sarà composta da Anna Casini (vicepresidente), Manuela Bora, Fabrizio Cesetti, Moreno Pieroni, Angelo Sciapichetti. Unico assessore esterno, Loretta Bravi. “Per la competenza e per rispettare l’impegno di avere in giunta tre uomini e tre donne – ha spiegato Ceriscioli – e senza far ricorso a troppi incarichi esterni in nome della sobrietà nelle spese della politica che ci siamo imposti come priorità”.
IL PROGRAMMA – “Depositerò – spiega Ceriscioli – una relazione programmatica di quaranta pagine. Un documento di parole e frasi spese con i marchigiani durante il mio percorso che mi ha portato fino a qui. Un testo scritto con il contributo di tutti i marchigiani”.
L’illustrazione del programma è partita da quella che Ceriscioli ha definito “la priorità delle priorità”, ossia il rilancio economico e la creazione di lavoro. “Si sta vivendo la fase più difficile nella storia della nostra regione, con un indice di disoccupazione giovanile mai toccato prima. Come istituzione abbiamo il dovere di impegnare tutte le nostre forze per dare nuove chance alle Marche in questo senso, cogliendo le opportunità dei primi segnali di crescita che diventano speranza. La Regione dovrà svolgere un ruolo di regia di azioni strategiche insieme alle imprese per ritornare a pesare sui mercati internazionali”.
Vediamo nel dettaglio, punto per punto, cosa ha dichiarato il presidente della Regione in merito al programma.
INTERNAZIONALIZZAZIONE – “La dimensione ridotta delle nostre imprese ha fatto segnare il passo nella conquista e poi nella presenza nei mercati internazionali. Occorrerà ridefinire gli strumenti insieme a tutti i soggetti economici coinvolti e pensare ad un progetto di agenzia unica dove concentrare e non disperdere risorse, bisogni, patrimonio imprenditoriale, calibrando gli strumenti di sostegno per le piccole realtà imprenditoriali”.
FONDI EUROPEI – “Sono partiti i primi bandi che prevedono 500 milioni per l’Agricoltura e 700 per altri settori che orienteremo per finanziare le varie aspirazioni tradotte in progetti di qualità. Dando anche maggior peso specifico a chi creerà occupazione. Il nostro ruolo sarà di far incontrare le esigenze dei territori con la disponibilità dei fondi per costruire un sistema virtuoso. In quest’ottica sta anche l’avvio funzionale della Macroregione Adriatico Ionica. Per dare le gambe a questo importante strumento di opportunità di crescita dovremo creare una rete operativa tra gli otto Paesi membri per concorrere alla messa a disposizione dei fondi dedicati. Sarà importante allora rafforzare anche il lavoro della struttura di Bruxelles come nodo di collegamento tra i territori regionali”.
RILANCIO DEL CREDITO – “La grave crisi in atto nasce da una stretta creditizia mai operata prima che ha bloccato le iniziative e gli investimenti. Bisognerà lavorare per ridare credito alle imprese in ogni senso. Importante anche il Microcredito, uno strumento fondamentale come ad esempio il Prestito d’onore regionale che ha permesso a molti giovani di crearsi un futuro”.
INFRASTRUTTURE (materiali e immateriali) – “Occorre recuperare il forte ritardo delle reti telematiche che caratterizza purtroppo la nostra regione, dove ancora la banda larga in alcuni luoghi è un’utopia mentre è fondamentale anche per la crescita economica, sotto ogni aspetto, dal turismo al commercio”. Sul fronte delle infrastrutture materiali il presidente ha sottolineato la necessità di spingere sulla conclusione delle opere iniziate (Quadrilatero, Uscita Ovest di Ancona ecc.) ma anche pensare ad un rafforzamento della linea ferroviaria nell’ottica di ridare ruolo centrale ad un’infrastruttura strategica come il porto di Ancona creando i presupposti di una effettiva intermodalità con l’Aeroporto e l’Interporto di Jesi. Azioni che serviranno a creare anche nuova occupazione.
SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA – “la sburocratizzazione, la semplificazione e la riduzione delle leggi è un’esigenza irrinunciabile, deve diventare reale e non rimanere una bella intenzione. Riguarda tutti noi ed è il modo per concorrere al riavvicinamento delle istituzioni ai cittadini. Non possiamo più permetterci che l’amministrazione della cosa pubblica sia percepita come ostacolo alle iniziative personali, alla realizzazione di progetti e quindi allo sviluppo. Dovrà essere la vera sfida e la rivoluzione di questo governo regionale, con la collaborazione fattiva del consiglio regionale”.
POLITICHE SOCIALI – “Voglio mantenere il primo impegno preso in campagna elettorale di ripristinare il Fondo sociale per ridare vita a quel modello di welfare che è stato la cifra della regione, esempio di livello nazionale che ha accompagnato uno sviluppo senza fratture. Vogliamo essere una comunità attenta agli ultimi e ai deboli”.
SERVIZI SANITARI – “Accorciare le liste d’attesa è una priorità che peserà anche sull’idea di corretta gestione e trasparenza delle scelte politiche, sulla fiducia nelle istituzioni, sull’appropriatezza delle prestazioni e sul risparmio della spesa sanitaria. Una riforma sanitaria era stata approvata ma rimasta sulla carta per le scelte non fatte, ora è necessario farle ma ricreando il giusto equilibrio tra due polarità: la medicina territoriale e le acuzie”.
AMBIENTE -“Vogliamo produrre un salto di qualità puntando a due parole chiave: partecipazione e trasparenza che non sembrino inappropriate. Senza questi concetti le politiche ambientali perdono di contenuti. Lavoreremo sulla prevenzione (anche come diritto alla salute) e alla conservazione della bellezza ella nostra regione, coinvolgendo i cittadini sulle scelte”.
AGRICOLTURA – “È ancora il settore tra i più importanti della nostra economia, dobbiamo pensare a sostenere il cambio generazionale e agevolare le potenzialità trasversali di questo settore con il turismo e il commercio e le tradizioni storico/culturali”.
TURISMO – “Il concetto basilare sta nel trasformare un desiderio in realizzazione, ma non si possono intercettare i flussi turistici se non si creano le condizioni per agevolare i collegamenti dagli altri Paesi o resteremo sempre una meta sconosciuta. In tal senso l’Aeroporto marchigiano dovrà diventare sempre più centrale per gli arrivi dal Nord Europa, insieme alla riqualificazione delle strutture recettive e il sostegno alle nuove professionalità turistiche. Dobbiamo investire sui beni e sul patrimonio della nostra regione, che sono beni non delocalizzabili e durevoli nel tempo. Un patrimonio che crea un’immagine e quindi un’identità precisa e peculiare del nostro territorio”.
CULTURA – “Siamo tra le regioni che creano più occupazione nelle imprese culturali e abbiamo grandi capacità di costruire iniziative ricche di contenuti e di qualità, che rispecchiano il carattere concreto dei marchigiani, forti delle radici e delle tradizioni storiche. Anche in questo caso la regione deve avere un ruolo di regia per fare in modo che tutti i settori facciano sistema che sia traino per la crescita dell’intero territorio”.
COMMERCIO – “È un punto di sintesi per le altre materie: rinnovare e sviluppare il commercio significa dare slancio a molti altri settori. Uno degli obiettivi sarà riqualificare il commercio nei centri storici e i centri commerciali naturali, uno dei progetti che la Regione avviò anni fa e che apprezzai molto da sindaco”.
PESCA – “Un altro importante settore da rilanciare perché è un pezzo della nostra identità e del nostro patrimonio culturale e non solo economico, strategico . L’Adriatico è un modello di civiltà e una risorsa importante a cui guardiamo con grande attenzione e volontà di conservarne le prerogative”.