ASCOLI PICENO – L’alimentazione è la chiave per stare bene con se stessi e con gli altri. Così hanno sentenziato il 47% dei marchigiani intervistati chiamati a contestualizzare il segreto della longevità nell’ambito dell’indagine realizzata dal Gruppo Gabrielli, d’intesa con Life Trend Lab, centro di ricerca nato dalla collaborazione tra l’azienda e L.I.V.E. – spin off dell’Università Politecnica delle Marche presentata presso la Camera di Commercio di Ascoli Piceno.
L’INDAGINE – Condotta su un campione di 992 intervistati marchigiani (on line e tramite questionari personali somministrati tra gennaio e febbraio 2015 con campionamento non probabilistico), è emerso un risultato interessante, che definisce come sta evolvendo il rapporto dei marchigiani in relazione al cibo da un punto di vista più olistico. In prevalenza femminile (57%), tra i 40 e i 49 anni (22%), con diploma (55%) e inserito all’interno di un nucleo familiare tradizionale (36%), l’identikit ha portato a una definizione di sette profili, ognuno con peculiarità proprie in relazione al rapporto tra alimentazione e benessere inteso in termini di longevità attiva.
I PROFILI – “Mangio ciò che mi piace senza negarmi nulla” è questa la filosofia caratterizzante il dna alimentare del gaudente (26% del campione), profilo più rappresentativo e più viscerale, che identifica un diverso approccio verso il cibo e verso la vita. Maschio, under 30, diplomato, con una famiglia tradizionale, ha nel cibo un’importante fonte di appagamento personale. Ama coltivare buoni rapporti con gli altri e condividere un’abbondante esperienza culinaria.
Sono soprattutto socializzatori (25% del campione) i secondi classificati in base all’indagine empirica. Possiedono un diploma, hanno tra i 30 e i 59 anni, di professione soprattutto impiegate ed in prevalenza donne, questo profilo ha del cibo una connotazione più sociale che funzionale. Questo significa che il valore aggiunto del sedersi a tavola è legato alla convivialità e alla qualità del tempo che ad essa si dedica. Un profilo tradizionale confermato anche dal fatto che la famiglia è il miglior ingrediente per aumentare il proprio stato di benessere accompagnato dalla cura nei confronti dell’alimentazione. Il salutista (17%) occupa il terzo posto di questa originale classifica. Il profilo ci permette di conoscere un atteggiamento tipico degli ultimi tempi, ovvero la capacità di prestare attenzione alla scelta dei cibi prediligendo i “buoni” e scartando i “cattivi” in funzione del proprio benessere. La salute è il concetto cardine che guida la selezione degli alimenti riconoscendo a questi ultimi la capacità di interferire con essa. È un profilo prevalentemente femminile e over 40, attento ai valori nutrizionali, alle calorie e ai grassi degli alimenti, questo identikit testimonia attenzione a temi importanti come la sicurezza e la genuinità dei cibi. Mediamente con un elevato titolo di studio, il salutista vive spesso all’interno di una famiglia giovane e presta particolare attenzione al mangiar sano portando a tavola pasti sani e bilanciati. Tra i 30 e i 49 anni, l’armonico (12% del campione) ha la sua filosofia scritta nel profilo. L’equilibrio di sé in relazione agli altri è un elemento determinante nella scelta culinaria delle proprie pietanze. In prevalenza femminile e con laurea, vive in una famiglia con figli: questo profilo predilige consumi equo-sociali ed eco-responsabili, con attenzione al tema dello spreco, ama mangiare sano selezionando prodotti capaci di favorire il proprio benessere (biologici, naturali e light). È indifferente (9% del campione) in relazione al cibo, ovvero mangia per vivere. Chi appartiene a questa categoria, soprattutto donne, ha del cibo una visione meramente funzionale. Rientrano in questo gruppo gli under 40, diplomati, in prevalenza impiegati, single. Parlando di consumi alimentari, gli indifferenti dedicano al pasto non più del tempo necessario, non hanno un pasto ideale, ma prestano comunque attenzione a mantenere uno stato di buona forma fisica. In coda alla graduatoria, gli intransigenti (6% del campione intervistato) in prevalenza donne tra i 20 e i 49 anni e con regimi alimentari particolarmente rigidi. Con diploma, impiegato e single, considerano il cibo un contesto da non lasciare al caso: deve essere sano, equilibrato e funzionale ad un benessere che presti particolare attenzione all’ambiente. A chiudere la profilazione, il disordinato (5%) che, come è nella sua natura, mangia ciò che capita senza prestare attenzione agli orari. Qualità e quantità non sono unità di misura rilevanti probabilmente in relazione alla propria condizione sociale: pendolare, professionista e soggetti con una vita particolarmente impegnata sono spesso maschi, single e under 40. Il disordinato non ha cura di perdersi in selezioni minuziose degli alimenti, ma nel contempo cerca di fare sport per mantenere una condizione globale di benessere.
SOCIALE E LONGEVITÀ – Non è tutto. Dall’indagine è emersa anche una attenzione al sociale. Chiamati a darsi un voto come consumatori responsabili, i marchigiani si attribuiscono un voto pari a 7,3. Per loro, consumare in modo “responsabile” significa preferire prodotti a km 0, eccellenze territoriali ( 29%) e non gettare cibo nella spazzatura (28%). In relazione a ciò, al proprio supermercato di fiducia, il 61% degli intervistati consiglierebbe di dare maggiore spazio a prodotti km 0 e legati alla stagionalità, di donare i prodotti invenduti alle persone in difficoltà (52%) e applicare sconti significativi sulla merce prossima alla data di scadenza (34%). L’analisi con i suoi risultati offre una rappresentazione inedita ed originale per approfondire alcuni temi legati ad Expo 2015, in particolare quello della longevità attiva che ha contraddistinto la presenza delle Marche all’esposizione internazionale di Milano.
Dai dati emerge infatti che curare l’alimentazione per il 33% degli intervistati è fondamentale per vivere bene, a seguire per il 22% occorre parimerito mantenersi in forma e mantenere uno stato di armonia con se stessi e gli altri.
Anche le attività chiave funzionali per centrare o raggiungere un buono stato di benessere coincidono con l’alimentazione sana (56%), sport (46%), trascorrere del tempo in famiglia (29%).
“Le Marche sono una tra le regioni più longeve d’Italia anche grazie a questa ricerca è emerso che questo risultato è frutto di una corretta e sana alimentazione. – ha detto Luca Gabrielli, Presidente del Gruppo Gabrielli – come operatori della Grande Distribuzione Organizzata abbiamo l’importante compito di continuare a privilegiare le eccellenze territoriali per valorizzare quanto di buono e, a questo punto funzionale, la nostra regione ha da offrire per il mantenimento dello stato di benessere personale”.
“La Camera di Commercio è stata coinvolta in questo lavoro corale e ne sono molto contento – ha detto il presidente Gino Sabatini –. Il nostro territorio, con le sue eccellenze agroalimentari , acquisisce maggiore consapevolezza nei confronti del ruolo che può svolgere per contribuire allo stato di benessere della persona”.