COMUNANZA – “Con 539 preferenze a Comunanza credo di aver tenuto fede all’impegno e alla fiducia che molti, anzi moltissimi, hanno riposto in me”. A una settimana dal voto Luigi Contisciani risponde, non senza stupore, all’affondo del coordinatore comunale del Partito Democratico di Comunanza, Alberto Antognozzi. “Affondo che mi sembra più personale che politico, anche perché, nella seconda ipotesi l’amico Antognozzi sbaglia tutto. Facciamo un po’ di ordine a questo proposito: lui sostiene che il PD è risultato essere ancora una volta il primo tra i partiti. Tuttavia, il neo-governatore Luca Ceriscioli a Comunanza ha ottenuto soltanto il 27,69%, pari a 394 voti, al contrario, Gian Mario Spacca ha conquistato il 46,73% con 665 preferenze. Mi spiace allora aprire gli occhi ad Antognozzi, che solo oggi, a una settimana dal voto regionale, scoprirà di non essere arrivato tra i primi col suo partito”.
Luigi Contisciani passa poi alle accuse prettamente personali: “a Comunanza ero solo contro tutti, eppure ho sconfitto l’isolamento politico e personale a cui sono stato relegato e nello stesso tempo l’astensionismo che ha colpito, purtroppo, anche il nostro comune. Nonostante tutto remasse contro, i comunanzesi si sono dimostrati gli amici di sempre e sono molto orgoglioso del risultato raggiunto. Ancora, voglio sottolineare una volta per tutte che ritengo le 1778 preferenze avute in tutto il Piceno un grande risultato personale. I marchigiani, purtroppo, non hanno premiato o forse non hanno compreso il progetto chiamato Marche 2020, hanno tolto la loro fiducia all’ex governatore Spacca e hanno fatto scelte differenti. Per questo, considero la fiducia ricevuta il riconoscimento inequivocabile di quanto di buono e costruttivo ho portato a termine in questi anni per il territorio. Chi ha scritto il mio cognome, non lo ha fatto per partito preso o indirizzato da chissà chi, lo ha fatto perché crede in me. E di questo lo ringrazio”.
Contisciani conclude: “nella mia solita onestà ricordo ad Antognozzi anche che il mancato appoggio alla sua candidatura come consigliere provinciale dell’area montana nella realtà è dovuto a precise indicazioni del Partito Democratico. Sarà pure che non esistono uomini per tutte le stagioni, ma, per quanto mi riguarda, esiste una sola parola. Non mi permetto, al contrario degli altri, di giudicare candidati e risultati. Mi limito ad analizzare i miei errori, al resto penserà la storia”.