ASCOLI PICENO – “Per un Piceno Forte occorre tornare a rilanciare la crescita”. Dopo l’incontro con Confindustria Ascoli di venerdì scorso e il confronto con gli operatori balneari per parlare di Direttiva Bolkestein di sabato pomeriggio assieme al candidato presidente Gian Mario Spacca, Luigi Contisciani torna a parlare di impresa nel Piceno. “Quello del 31 maggio sarà un referendum tra noi che sosteniamo la crescita e chi è a favore della cosiddetta decrescita felice. E deve essere molto chiaro agli elettori che se le Marche e soprattutto il nostro territorio non riprenderanno a crescere e a produrre reddito non riusciremo a cambiare rotta”.
In merito all’incontro con gli industriali: “Con Confindustria Ascoli abbiamo toccato punti fondamentali su cui noi candidati di Marche 2020 ci siamo formalmente impegnati: dal riconoscimento del Piceno come area di crisi, a una normativa regionale che favorisca gli investimenti nel nostro territorio, al rilancio dell’area ex Carbon attraverso la ricerca e l’innovazione, fino al sostegno dell’imprenditoria giovanile. Tra l’altro, tutte azioni che personalmente ho già messo a segno grazie all’ente che dirigo con orgoglio”.
L’impresa del Piceno è anche balneare: “gli operatori dell’ITB mi avevano chiesto un incontro con Gian Mario Spacca per parlare di Direttiva Bolkestein. Un tema su cui la Regione Marche ha presentato una proposta forte a salvaguardia delle imprese e ha fatto seguire alle parole i fatti. Spacca come al solito è stato subito disponibile al confronto e a impegnarsi personalmente a trovare una soluzione condivisa con gli operatori. Per questo chiediamo agli elettori di non confondere chi fa promesse in campagna elettorale con chi, Spacca in primis, ci ha sempre messo la faccia. Come illustrato dal nostro candidato presidente, la proposta prevede di affrontare la questione della Bolkestein attraverso un percorso che individui un doppio regime per il rilascio e il rinnovo delle concessioni balneari. Il primo è di tipo ‘premiale’ per le concessioni in essere, attuando una proroga di lungo periodo per tali attività. In questo modo si scongiura la dispersione del patrimonio delle imprese balneari, spesso familiari, degli investimenti fatti con grandi sacrifici dagli operatori in tutti questi anni, dei livelli occupazionali. Il secondo tiene conto dei tanti chilometri di costa non soggetti a concessioni e dunque da assegnare: le Marche hanno proposto al Governo che questo avvenga attraverso criteri di evidenza pubblica e gare per la maggioranza delle superfici demaniali ancora disponibili. Il faro che guida il nostro programma di governo e la mia azione politica e istituzionale da sempre è il sostegno all’imprenditorialità in tutti i settori, per tornare a produrre reddito e ricchezza a vantaggio di tutta la comunità. Le imprese balneari sono la storia del nostro mare e della nostra terra e vanno salvate a tutti i costi”.