ASCOLI PICENO – Non si è fatta aspettare la controreplica del sindaco Guido Castelli, chiamato in causa dal consigliere ed ex sindaco Roberto Allevi nella conferenza stampa di ieri. Al centro del botta e risposta sono sempre loro, i parcheggi a pagamento, e la storia che ne ha definito il percorso fino ad oggi. Un rimbalzo di accuse che risale fino a metà degli anni ’90. Castelli fornisce di nuovo la sua versione aggiungendo nuovi dettagli.
LA NOTA DEL SINDACO – “Da un ex sindaco mi sarei aspettato un po’ di dignitosa difesa del proprio operato. Allevi non dice che dopo la convenzione siglata al tempo di Cappelli ne interviene un’altra che modifica ed integra la precedente. È quella approvata dal consiglio comunale con atto n.81 del 29.9.1995, in piena e totale gestione del centro-sinistra di Allevi. È solo a seguito di questa delibera che il comune stipula le due convenzioni-capestro con la Parcheggi Azzurri (convenzione a rogito Caserta Rep. 116068 del 28.12.96 per Torricella e del 28.2..1996 Rep. 109788 per l’ex GIL). Uno dei punti più devastanti di tutte tali convenzioni, approvate in via definitiva ed ultimativa dall’Amministrazione Allevi, è proprio l’art.5 che vedeva il comune assumersi l’obbligo di sopprimere i parcheggi a superficie a pagamento e/o in caso contrario di affidare alla parcheggi azzurri la gestione dei parcheggi stessi”.
LE NUOVE ACCUSE – “Ma le responsabilità storiche dell’ex sindaco non finiscono qui – continua Castelli -. Il consiglio comunale governato da Allevi con deliberazione n.113 del 18.12 96 ratifica una serie di atti amministrativi che registrano l’irruzione della Parcheggi Azzurri di Ascoli anche nella vicenda relativa alle permute tra Asl e Comune per la realizzazione del poliambulatorio alla ex GIL. Una vicenda che avrebbe meritato e meriterebbe una vera e propria commissione d’inchiesta atteso che il Comune (atto a rogito notaio Caserta Rep. 118473 disciplinare per l’affidamento dei lavori di costruzione di palazzina con tunnel di ricollegamento annesso al parcheggio pubblico ex GIL) riconosce alla Parcheggi Azzurri di Ascoli un compenso pari alla bellezza di lire 4.050.000.000 oltre IVA, per un prezzo – a grezzo – pari a lire 1.500.000 al metro quadro. Un valore non ottenuto dal computo delle opere da eseguire in base al progetto è totalmente incongruo per eccesso rispetto ai valori immobiliari dell’epoca”.
“Ma le colpe di Allevi non finiscono qui – conclude il sindaco -, l’8 ottobre del 1998 il consiglio comunale approva con deliberazione n. 119 una convenzione integrativa regolante la sosta a pagamento nel centro storico, in conformità al Piano Urbano del Traffico approvato dallo stesso Allevi. In tale circostanza viene riconfermato il famigerato art.5 (con ampliamento del termine da 2 a 24 mesi per la cancellazione dei parcheggi a raso a pagamento) e si sferra il colpo finale alla città prevedendo l’affidamento della gestione dei parcheggi di superficie alla parcheggi azzurri al prezzo di lire 1.500 all’ora; il rimborso al concessionario dei mancati utili rispetto alle previsioni dei piani economici e finanziari. La storia della Saba nasce da qui. Queste sono le responsabilità storiche di Roberto Allevi”.