ASCOLI PICENO – “Il governo Renzi sta mortificando comuni ed autonomie locali tagliando fondi e imponendo regole che rischiamo di produrre una vera e propria asfissia finanziaria a carico dei comuni”. Parola del sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, che spiega nel dettaglio quali interventi di contenimento della spesa pubblica il Comune di Ascoli è costretto a fronteggiare per evitare eventuali “sprechi” nel Pubblico.
I BUONI PASTO – “Ciò nonostante la riduzione e la riqualificazione della spesa pubblica comunale resta un obbligo morale e politico – continua Castelli – Dopo gli interventi di spending, già applicati a molti settori della pubblica amministrazione comunale, stiamo aggredendo il problema dei buoni pasto chiedendo collaborazione, evidentemente, anche alle organizzazioni sindacali. A tal fine si è proposto di inserire nel nuovo contratto decentrato una nuova regolamentazione del buono pasto ispirata sia alla spending review che all’eliminazione di eventuali abusi.
In particolare le innovazioni proposte sono: il buono pasto viene limitato solo ai giorni istituzionali di rientro pomeridiano e ai rientri per lavoro straordinario. Vengono esclusi tutti i rientri per recupero o per i quali effettuare riposo compensativo; viene esclusa la possibilità di attribuire buoni pasto in presenza di certificazione degli orari giornalieri effettuati che non sia la rilevazione tramite sistema elettronico (è normale che la certificazione cartacea degli orari giornalieri potrebbe essere arrotondata per difetto o per eccesso); viene esclusa la possibilità di attribuire buoni pasto a Dirigenti e PO al di fuori dei due gioni di rientro settimanale istituzionali anche nel caso di altri rientri per urgenti compiti d’ufficio, per riunioni di servizio e simili; il buono pasto per i lavoratori turnisti viene riconosciuto contrattualmente anche a chi effettua prestazioni lavorative in particolari fasce che interessano i normali orari di pranzo e cena. La nuova regola ha anticipato l’orario di entrata nella fascia del pranzo (escludendo di fatto dal buono pasto i turnisti che entrano alle 13 che, invece, fino ad oggi ne usufruiscono) e ha tassativamente disposto che i turni che interessano le suddette fasce orarie devono essere formalmente codificati a seguito di apposito provvedimento del competente dirigente. Sono state escluse anche in modo categorico tutte le spontanee timbrature anticipate rispetto agli orari così definiti. All’esito della sottoscrizione del nuovo contratto decentrato saremo in grado di quantificare con precisione l’incidenza economica della manovra anti sprechi sui buoni pasto. Siamo convinti tuttavia che, al di là delle somme recuperate, questa manovra sia giusta in sè in quanto dimostra che nessuno, almeno nel comune di Ascoli, si voglia sottrarre al principio del più scrupoloso utilizzo della risorsa pubblica”.