ASCOLI PICENO – La notizia è che la Prysmian ha accettato l’accordo di programma sulla reindustrializzazione dell’area di Ascoli Piceno, così come richiesto qualche giorno fa dal ministro Guidi che, a tal proposito, aveva dichiarato: “il Ministero ha prima di tutto chiesto la somministrazione del contratto di sviluppo cui l’azienda ha aderito senza compromettere altri siti. Abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla decisione della chiusura e abbiamo chiesto all’azienda una ulteriore riflessione. Il governo vuole evitare il rischio di chiusura facendo cambiare il piano, procedere alla definizione di un accordo di programma per l’industrializzazione dell’area con l’ipotesi di mantenere attivo lo stabilimento di Ascoli Piceno”.
LE REAZIONI POLITICHE – “L’accettazione è un passo avanti, anche se resta inconcepibile dover lottare per difendere l’occupazione in una azienda che ottiene oltre 32 milioni di euro di agevolazioni da parte dello Stato”. Lo affermano i deputati Lara Ricciatti (Sel) e Luciano Agostini (Pd), in merito alla risposta del Mise all’interrogazione parlamentare presentata dagli stessi sulla paventata chiusura dello stabilimento di Ascoli.
Oltre a ribadire quanto già noto sulla contrarietà del governo alla chiusura dello stabilimento e l’impegno nel cercare di “mantenere attivo lo stabilimento, almeno per un periodo ragionevole di tempo” anche in presenza dell’accordo di programma, la sottosegretaria allo Sviluppo economico Simona Vicari ha reso nota, questa mattina in commissione Attività produttive, l’entità dei contributi concessi al gruppo Prysmian.
I CONTRIBUTI PER IL SUD – “La domanda a valere sui finanziamenti attraverso la misura del Contratto di Sviluppo (“Prysmian Group” – Investimenti per il Sud Italia”) è stata presentata il 15 novembre 2013 e riguarda un programma di sviluppo industriale articolato in tre progetti di investimento produttivo, interconnessi tra loro, da realizzare nei mesi compresi tra dicembre 2013 e giugno 2015”, si legge nella risposta fornita dal Mise all’interrogazione che chiedeva al Governo l’esatta entità dei finanziamenti concessi al gruppo.
“L’intero programma prevede investimenti per 48,4 milioni di euro a fronte di 32,4 milioni di euro di agevolazioni concesse” per gli stabilimenti di Arco Felice (Na), Pignataro Maggiore (Ce) e Battipaglia (Sa).
“La priorità per noi resta quella di salvaguardare i posti di lavoro – hanno ribadito i due deputati marchigiani – e di attivare finalmente una politica industriale che si muova su coordinate più lungimiranti, volta alla reindustrailizzazione delle aree in sofferenza, oltre agli interventi sulle singole emergenze”.