CASTEL DI LAMA – Il presidente della Provincia, Paolo D’Erasmo, afferma che la sesta vasca a Relluce non è la via maestra per il futuro dei rifiuti del territorio, così come è stato indicato dalla maggioranza dei rappresentanti dell’ATA. Ieri sera a Castel di Lama, in occasione dell’assemblea organizzata dal Comune in collaborazione col Comitato anti-inquinamento e il Movimento 5 stelle, si è tornati a rassicurare i cittadini che temono la costruzione della nuova vasca e lo stesso D’Erasmo ha parlato di “difficoltà tecniche” che ostacolerebbero l’iter del progetto. Allo stesso tempo, l’ipotesi di trasferire i rifiuti fuori dai confini provinciali non appare tra le più concrete visti i costi che l’azione comporterebbe, anche se alla luce delle nuove disposizioni dello Sblocca Italia non è una alternativa da accantonare totalmente. La paura che si trovi una soluzione che vada nella direzione di inceneritori e termovalorizzatori sta creando non pochi malumori tra i membri del Comitato, che da tempo si batte contro la nuova vasca portando avanti ragioni di tipo tecnico-ambientale inserite tra l’altro nelle osservazioni presentate nel 2014. Ancora nessuna soluzione concreta sul tavolo per la principale emergenza ambientale del Piceno – oggi supplita dalla discarica privata Geta – anche se D’Erasmo si è detto fiducioso per il superamento del problema grazie al Piano d’Ambito che potrebbe vedere la luce a breve, un documento preceduto da uno studio – attualmente in fase di elaborazione – che sta individuando nuovi siti dove poter accogliere i rifiuti. Intanto Castelli con Ascoli Servizi Comunali ha presentato ricorso al TAR contro la decisione dell’ATA e si attende l’esito del tribunale.
LA POSIZIONE DEL M5S – All’indomani dell’assemblea, è il consigliere comunale e leader del Movimento lamense, Mauro Bochicchio, a esporre il proprio punto di vista sulla situazione che si è venuta a creare: “La posizione del M5S sul tema gestione rifiuti è stata chiara e netta. Siamo lieti per la notizia della ‘quasi certa bocciatura’ del progetto della sesta vasca di Relluce data dal presidente Paolo D’Erasmo ma rimaniamo sempre attenti e vigili perché la bocciatura è stata primariamente di tipo ‘politico’ e secondariamente di natura tecnica-ambientale. Qualora la politica trovasse la mediazione, l’ipotesi Relluce potrebbe di nuovo prendere corpo”.
LA CRITICA AL PD – Bochicchio rimprovera al partito democratico di “essersi mosso” troppo tardi e di non aver contrastato con fermezza la costruzione delle precedenti vasche. “La storia dell’iter autorizzativo della sesta vasca – dichiara il consigliere – dimostra infatti che tutti i sindaci targati PD hanno prodotto osservazioni di tipo semantico anziché osservazioni che mirassero al rispetto dell’ambiente. Non si può non notare, infatti, come sino ad adesso tutte le vasche dell’attuale discarica siano sempre state approvate da amministrazioni provinciali-regionali targate PD. Nessuna amministrazione – continua -, a parte quelle di Castel di Lama ed Appignano, si è mai opposta in passato alla realizzazione di una delle cinque vasche; tutta l’avversione all’ampliamento di Relluce è esplosa al cambio di colore dell’amministrazione provinciale; tutti i controlli ambientali-gestionali alla discarica, mai fatti in precedenza, si sono attivati proprio quando si è iniziato a parlare di sesta vasca e, nonostante il quadro ambientale emerso, non si è voluto fare chiarezza sino in fondo”.
LA PROPOSTA PENTASTELLASTA – “Per il M5S la priorità assoluta -conclude – è quella di provvedere all’immediata copertura di tutte le vasche ormai sature di rifiuti per limitare i danni ambientali, ricorrendo al più presto alle escussioni delle polizze fideiussorie messe a garanzia dei lavori di copertura, visti il ritardo nella copertura della seconda vasca ed il probabile ritardo della copertura della terza. Contemporaneamente a questa priorità, il nostro obiettivo sta nel pianificare un nuovo sistema di gestione dei rifiuti che dall’aumento della raccolta differenziata punti al riciclo ed al riuso dei materiali anziché alla loro termo-svalorizzazione come incentiva a fare il decreto Sblocca Italia”.