ASCOLI PICENO – Cinque candidati alla carica di Governatore e ben 283 aspiranti consiglieri per 29 seggi a disposizione. Questi sono i numeri delle elezioni Regionali che si terranno domenica 31 maggio ora che sono ufficiali le composizioni delle varie liste. Una competizione elettorale che si terrà in un unico turno, senza ballottaggio, chi prenderà più voti sarà il nuovo Presidente di Regione, e che vede in lizza Gian Mario Spacca (Marche 2020, Democrazia Cristiana, Forza Italia), Luca Ceriscioli ( Partito Democratico, Uniti per le Marche, Popolari Marche UDC), Edoardo Mentrasti (AltreMarche-Sinistra Unita), Gianni Maggi (Movimento5Stelle) e Francesco Acquaroli (Lega Nord, Fratelli d’Italia).
CHE REGIONALI SARANNO – La divisione della destra ed il sistema elettorale che prevede un unico turno fanno sì che Ceriscioli sia il grande favorito. L’ex sindaco di Pesaro infatti, che non avrà l’appoggio della sinistra radicale che candida Mentrasti nonostante Ceriscioli non sia dell’area renziana, viene dato in testa dagli ultimi sondaggi anche se lontano dalle percentuali fatte registrare dalle ultime due elezioni da Spacca. E sarà proprio il Governatore uscente uno dei suoi principali antagonisti visto che, anche se in questo caso più che di trasformismo si può parlare di ritorno al passato, Spacca ha deciso di correre per il terzo mandato staccandosi dal centro sinistra creando il movimento Marche 2020 ed alleandosi con Forza Italia e NCD.
Terzo incomodo è il candidato M5S Maggi che rappresenterà la vera incognita di questa tornata elettorale con alcuni sondaggi che lo collocano come primo inseguitore di Ceriscioli. Completa il quadro il candidato della destra Acquaroli dato anche lui in ascesa e che, magari con l’appoggio dell’intera area conservatrice, avrebbe potuto tallonare il candidato del Pd. Comunque andrà a finire ci sarà la fine del cosiddetto “modello marche”, ovvero l’unione della sinistra con l’area moderata centrista, strappo che naturalmente ha visto come epilogo la candidatura di Spacca, ex Margherita, contro il vecchio collega di partito Ceriscioli nonostante che quest’ultimo sia ancora appoggiato dall’Udc.
GLI SCENARI PER IL PICENO – Le elezioni Regionali spesso vengono vissute dal Piceno con un interesse minore, come se si trattasse più di una questione riguardante solo il nord della regione. Non volendo fare della retorica questa volta però si può tranquillamente dire che invece sarà molto importante per gli equilibri nella nostra provincia. Soprattutto il capoluogo Ascoli potrebbe uscirne letteralmente accerchiato nel caso di una vittoria di Ceriscioli. Il sindaco Castelli questo lo sa bene, tanto che è stato più volte paventata una sua scesa in campo diretta per portare acqua alla causa, e rischierebbe di avere attorno a sé solo interlocutori di opposta fazione politica, partendo dai Comuni vicini per passare quindi da Provincia, Regione fino ad arrivare a Roma. Una solitudine che metterebbe maggiormente in luce San Benedetto e che potrebbe creare qualche problema al capoluogo già duramente colpito dalla forte crisi occupazionale.
I CANDIDATI CONSIGLIERI – Volti nuovi e meno figurano nell’elenco delle liste a sostegno dei candidati per queste Regionali. Con le primarie il Pd ha scelto per la Provincia di Ascoli di presentare Anna Casini, Monica Acciarri, Claudio Benigni e Fabio Urbinati. Si affida invece a due vecchie volpi come Umberto Trenta e Piero Celani Forza Italia con la novità dell’attrice Monica Riva a dimostrazione che la sua candidatura alle ultime Comunali non era un fuoco di paglia ma un vero impegno politico nel partito. Nel neonato movimento Marche 2020 a sostegno di Spacca ci sarà invece un altro big del nostro territorio, ovvero il Presidnete del Bim Tronto Luigi Contisciani mentre anche l’ex consigliere regionale Valeriano Camela ha deciso di non appoggiare più il Governatore uscente e di schierarsi con l’Udc assieme a Ceriscioli. A destra, dopo la rinuncia del Presidente del Consiglio Comunale di Ascoli Marco Fioravanti, Fratelli d’Italia sceglie l’ex consigliere Giulio Natali, Etta Cesari, Antonio Guidi e Teresa Bellabarba. Tutte novità invece per il M5S, la Sinistra Unita e la Lega Nord, tutti partiti che stanno trovando grandi consensi a livello nazionali in questo clima politico che sembra indirizzare gli elettori sempre più verso le opposizioni.