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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’associazione Ambiente e Salute nel Piceno ha organizzato un incontro tra tutti i candidati alle prossime regionali sull’impianto di stoccaggio a San Benedetto. Nella giornata del 3 maggio, dalle ore 16 presso la palestra Sabatino D’Angelo, i politici che aspirano a diventare governatori dovranno rispondere a delle precise domande sull’impianto di stoccaggio di San Benedetto. “Dovranno dire ai cittadini presenti cosa ne pensano di queste tematiche”, ha commentato il vice presidente dell’associazione, Massimo Bartolozzi. Tutti i candidati avrebbero già dato la conferma della presenza: Luca Ceriscioli, Gianni Maggi, Edoardo Mentrasti, Luca Paolini, Francesco Acquaroli. Mancherebbe solo l’adesione di Gian Mario Spacca.
Altri promotori dell’incontro sono il Comitato No-Triv di Ripatransone e No alle Trivelle nel Piceno, oppositori al progetto di trivellazione denominato “Santa Maria Goretti”.

SCOPO DELL’INCONTRO – L’iniziativa promossa segue altre due già fatte a Fossombrone e a Fano sui temi della Sanità e dell’Inquinamento. A San Benedetto si parlerà invece di grandi opere, mentre, a conclusione del ciclo di incontri, a Moje in provincia di Ancona, “non faremo domande ai candidati, ma gli chiederemo di ascoltarci”, ha spiegato sempre Bartolozzi. Un modo, per i comitati promotori, per sottolineare come questi progetti siano pesantemente penalizzanti per il territorio. “La Regione ha prima utilizzato i fondi della Comunità Europea per far crescere le nostre aziende agricole – commenta Rocco Vallorani dei No-Trivelle nel Piceno – poi, dopo che abbiamo investito di nostro per ottenere quei fondi e piano piano siamo cresciuti, soprattutto con le nostre coltivazioni bio, si presenta con il progetto Santa Maria Goretti. Che ne sarebbe dei nostri terreni e delle nostre coltivazioni, visto il pericolo di inquinamento delle faglie acquifere?”.

PROCEDURA DI RICORSO PER LA VIA – La Regione aveva chiesto che il Comune di San Benedetto inviasse un rapporto sulla microzonazione sismica. “Ci è stata consegnata dall’assessore Paolo Canducci – continua Bartolozzi – ed è stata inviata agli uffici regionali insieme allo studio sui terremoti locali del geologo Giovanni Marrone”. La Regione avrebbe già attivato la procedura per la revisione della Via (Valutazione Impatto Ambientale), senza la quale la società dell’impianto, la Gas Plus, non potrà ottenere l’Aia (Autorizzazione integrata Ambientale). Nel caso si verificasse questa situazione, non servirebbe nemmeno la conferenza di servizi regionale che il comitato sta attendendo. “Anche se l’eventuale No della regione Marche in una conferenza di servizi – conclude Bartolozzi – potrebbe non essere sufficiente a bloccare l’impianto”.

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